Beata Giovannina Franchi
Nome: Beata Giovannina Franchi
Titolo: Fondatrice
Morte: 23 febbraio 1872, Como
Tipologia: Commemorazione
Nacque a Como in una famiglia dell'aristocrazia, suo padre era magistrato di corte del regno longobardo del Veneto. Nel 1814, come era consuetudine dell'epoca, entrò nel monastero di S. Carlo delle Visitandine di Como e lì svolse la sua formazione intellettuale e sociale. Nel monastero, da cui non potette partire per dieci anni, conobbe la spiritualità del fondatore San Francesco di Sales, e il suo progetto (non portato a termine) di fondare una famiglia religiosa, senza chiusura, dedita alla cura dei malati a casa e per il sollievo di tutti i tipi di malattie.
A 18 anni tornò alla casa dei genitori e si è dedicato all'insegnamento del catechismo nella sua parrocchia e partecipò a diverse associazioni cattoliche dedite alle opere caritatevoli, mostrando sempre grande attenzione alle esigenze degli altri. Ricevette una proposta di matrimonio da un uomo molto più grande di lei, accettò, perché quella era la strada che ogni donna, del suo status sociale, seguiva nella vita, ma il suo fidanzato morì di malattia. Dopo questo breve corteggiamento, nel 1846, quando Giovannina aveva 33 anni, decise di consacrarsi totalmente a Cristo.
Il suo direttore spirituale, il canonico Giovanni Crotti, la incoraggiò a dare un nuovo senso alla sua vita e così, nel 1853, dopo la morte dei suoi genitori e l'eredità di un immenso patrimonio, iniziò il suo percorso di totale dedizione ai malati che soffrono.
Giovannina si spogliò delle sue ricchezze lasciandole a disposizione dei più bisognosi e con altre tre compagne fondò la Pia Unione delle Sorelle Infermiere della Carità e che oggi è la Congregazione del Sorelle infermiere della Dolorosa. Aprì in via Vitani, in uno dei quartieri più poveri di Como, la prima casa di cura per malati e convalescenti, e fornì anche assistenza domiciliare a chi non poteva essere accolto nel sanatorio cittadino.
Per concessione di Pio IX avevano il permesso di avere un oratorio privato. Si recarono nei luoghi più disagiati di Como per portare aiuto ai malati nelle loro case, affrontando con coraggio ogni difficoltà. Ripongono la loro fiducia nella protezione della Vergine Addolorata.
Nella Pasqua del 1858, Giovannina Franchi, sarebbe stata la prima tra le sue sorelle a indossare l'abito religioso della Pia Unione, secondo il progetto di San Francesco di Sales, per i Salesiani assistevano i malati a casa e le donne nel carcere di San Donnino. La Beata compose per le sue sorelle "Il Metodo di Vita", approvato nel 1862 dal Vescovo di Como. Tutto il suo carisma può essere riassunto in una delle sue espressioni: "La carità verso il prossimo sia nelle Suore un amore universale che abbraccia tutti il Signore e non escludere nessuno” (“Metodo di vita”, n. 1).
Un'epidemia di vaiolo nero colpì i comaschi, e in quei momenti le suore furono esempi viventi di amore e di esemplare pietà evangelica. Questa immolazione della sua stessa vita per amore dei malati e dei diseredati portò la fatale conseguenza che Giovannina fu infettata dal vaiolo quando visitò un malato a casa, e per questo morì all'età di 64 anni il 23 febbraio 1872.
Nel biglietto che le suore scrissero informando della sua morte si legge: "Oggi, 23 febbraio, cade un seme che è stato il sostegno di tutte noi e di tutti i poveri della città". È stata beatificata il 20 settembre 2014 a Como, durante il pontificato Papa Francesco.
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