Beata Marta Le Bouteiller
Nome: Beata Marta Le Bouteiller
Titolo: Religiosa
Morte: 18 marzo 1883, St. Sauveur-le-Vicomte, Francia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
4 novembre 1990, Roma, papa Giovanni Paolo II
Marta nacque nel villaggio di Percy in Francia il 2 dicembre 1816 ed entrò nella piccola comunità di S. Maria Maddalena Postel (16 lug.) nel 1841, all'età di venticinque anni. Non aveva doti particolari, ma era di costituzione sana, desiderosa di lavorare e di servire Dio con tutto il suo cuore.
La postulante ricevette l'abito il 14 settembre 1842, prendendo il nome di Marta, poiché la sua vita sarebbe stata di servizio alla comunità e ai suoi ospiti nella gestione quotidiana della casa. Durante il noviziato venne mandata ad aiutare il piccolo gruppo di sorelle nel santuario di Maria a La Chapelle-sur-Vire. Là, mentre stava lavando le lenzuola, cadde nel fiume ghiacciato. Le sue gambe rimasero così ferite che poteva camminare a fatica e soffri in silenzio per un anno intero.
Fece la professione nel 1844, e passò a lavorare prima nella cucina, poi nel giardino e nella fattoria e infine nelle oscure cantine dove controllava il sidro e le altre provviste, prendendo il soprannome di "sorella Sidro".
Durante la guerra franco-prussiana i bambini vennero allontanati e il convento aprì le porte ai soldati francesi, specialmente ai feriti. In un qualche modo Marta riuscì a sfamare tutte le bocche in più per almeno sei mesi.
La relazione particolare tra Placida Viel, la madre superiora, e Marta fu una fonte di forza per la prima, ma per Marta, che si accollava ora anche i pesi dell'altra, significò un grande aumento di sofferenza. Gli anni di reggenza di suor Maria (v. B. Placida Viel, 4 mar.), la mancanza di comprensione di alcuni e la costante assenza della superiora, furono una fonte di dolore per suor Marta.
Ella istintivamente comprendeva l'operato di madre Placida e con l'intuito che la caratterizzava colse ciò che gli altri non potevano vedere. Quando madre Placida fu sul letto di morte, non riuscì a unirsi alle altre sorelle per darle l'estremo saluto. Fu forse il suo solo momento di debolezza, se così si può definire. La sua morte seguì sei anni dopo nel 1883. Stava lavorando quando svenne, ricevette l'estrema unzione e morì in uno dei parlatori vicini.
Come madre Placida, Marta aveva assorbito pienamente lo spirito evangelico della congregazione dalla sua fondatrice. Non portò a termine nulla in senso esteriore, visse semplicemente la sua vita come progettato da S. Maria Maddalena Postel e raggiunse vertici di santità amando Dio e il suo prossimo. Il suo fu un esempio radioso di fedeltà vissuta in semplicità, un modello alla portata di tutti. Venne beatificata da Giovanni Paolo II il 4 novembre 1990.
MARTIROLOGIO ROMANO. Nel cenobio di Saint-Sauveur-le-Vicomte nella Normandia in Francia, beata Marta (Amata) Le Bouteiller, vergine delle Suore delle Scuole Cristiane della Misericordia, che, confidando fortemente in Dio, si dedicò sempre con pazienza ai servizi più umili.
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