Beata Ombelina
Nome: Beata Ombelina
Titolo: Badessa
Nascita: 1092 circa, Dijon, Francia
Morte: 1136 circa, Jully-les-Nonnais, Francia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
culto confermato nel 1703, sconosciuto,
Sorella di S. Bernardo di Clairvaux (20 ago.), Ombelina è conosciuta per i rapporti che quest'ultimo ebbe con lei, narrati in tutte le Vile di Bernardo. Il legame tra í fratelli era stretto e affettuoso, come testimoniato dal dolore di Bernardo per la morte del fratello Gerardo (13 giu.) e poi della stessa Ombelina. Di un anno più giovane del fratello, si dice che Ombelina gli assomigliasse quanto a bellezza fisica, ma probabilmente anche il ruvido carattere di Bernardo le può essere attribuito. Sposatasi con Guido de Marcy, nobile della casa di Lorena, Ombelina ebbe occasione di far visita a Bernardo a Clairvaux, abbigliata in conformità al suo rango sociale e accompagnata da numerosa scorta. Bernardo si rifiutò di vederla se ella non gli avesse promesso di fare ciò che le aveva raccomandato, in sostanza cioè di fare ammenda per la propria vita e di spogliarsi di ogni lusso. Ella scoppiò in lacrime, con la forza però di rispondergli: «Io posso essere una peccatrice, ma è per quelli come me che Cristo è morto, ed è perché sono peccatrice che ho bisogno dell'aiuto di uomini pii». Ancora memore, forse, del rimprovero di Bernardo, qualche anno dopo Ombelina chiese e ottenne il permesso dal marito di entrare in monastero, unendosi alle monache di Jully-les-Nonnais, vicino a Troyes, dove divenne poi badessa. Le mortificazioni divennero per lei il modo di cancellare gli anni di vanità e vita lussuosa, e morì alla presenza di tre dei suoi fratelli: Bernardo (che la tenne tra le braccia), Andrea e Nivardo. 11 suo culto fu confermato nel 1703. In precedenza veniva commemorata il 21 agosto, ma il nuovo Martirologio Romano ne ha trasferito la festa al giorno di oggi.
MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di Juilly nel territorio di Troyes in Francia, beata Ombelina, priora dello stesso cenobio, che, felicemente convertita dai piaceri del mondo ad opera di suo fratello san Bernardo abate di Chiaravalle, con il consenso del coniuge, si diede alla vita monastica.
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