Beato Bartolomeo di Breganze
Nome: Beato Bartolomeo di Breganze
Titolo: Vescovo
Nascita: 1200 circa, Vicenza
Morte: 1270 circa, Vicenza
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
11 settembre 1793, Roma, papa Pio VI
Nato a Vicenza, Bartolomeo Breganza studiò a Padova e nel 1220 entrò nell'Ordine dei domenicani, ricevendo l'abito da S. Domenico (8 ago.) in persona. Nominato priore di diversi conventi che diresse con maestria e prudenza, nel 1233, mentre predicava a Bologna, vi impiantò la Militia christi, ordine militare altrimenti conosciuto come Fratres Gaudentes (frati gioiosi): esso era stato fondato alcuni anni prima in Linguadoca in Francia e aveva lo scopo di garantire e preservare l'ordine pubblico e la pace; diffusosi in altre città italiane, durò fino al XVIII secolo.
La fama di Bartolomeo si propagò a tal punto che papa Gregorio De lo convocò a Roma per nominarlo penitenziere apostolico; più tardi egli divenne anche reggente della facoltà teologica nella Curia romana e nel 1244 accompagnò papa Innocenzo IV al concilio di Lione in veste di teologo ufficiale.
Una delle esigenze primarie della Chiesa, a quel tempo, era quella di nominare vescovi in Medio Oriente, capaci di porre rimedio agli abusi commessi dai crociati e di assicurare che la Chiesa latina mantenesse i propri diritti e proprietà minacciati dagli ortodossi. Bartolomeo fu perciò consacrato vescovo di Limassol (Cipro) e da qui partì per visitare la Palestina, dove incontrò S. Luigi, re di Francia (25 ago.), che stava conducendo una crociata per la riconquista di Gerusalemme, diventandone intimo amico. Nel 1255 o 1256 fu nominato dal papa vescovo della sua città natia, Vicenza, e alcuni anni più tardi, essendo stato designato legato papale alla corte del re d'Inghilterra Enrico 111, che a quel tempo si trovava in Aquitania, poté accettare l'antico invito del re a visitare la Francia. In veneto, il nuovo vescovo si scontrò con Ezzelino da Romano, sovrano malvagio e violento che sosteneva la fazione ghibellina contro il papa, e fu costretto all'esilio. Al suo ritorno, Bartolomeo lavorò per restaurare le chiese distrutte da Ezzelino e per ristabilire la pace tra le varie città del Veneto; combatté anche contro gli eretici albigesi che erano riusciti a stabilirsi nella zona durante la sua assenza. Il suo ultimo intervento pubblico di cui si abbia notizia fu la predica tenuta in occasione della seconda traslazione delle reliquie di S. Domenico. Immediatamente dopo la sua morte, avvenuta l'1 luglio 1271, si sviluppò un culto locale, e generalmente ci si riferì a lui come al beato Bartolomeo; numerosi miracoli sono stati registrati sulla sua tomba. Non ci fu mai una beatificazione formale, ma il suo culto fu confermato ufficialmente nel 1793.
Tra gli scritti di Bartolomeo che sono giunti fino a noi (la maggior parte è andata perduta) ricordiamo il De Venatione divinis Amoris, l'Expositio Cantici Canticorum e alcuni Sermones divisi in tre cicli: sulle feste della Beata Vergine, su quelle di Gesù Cristo, e sulle epi-stole e i vangeli delle domeniche successive alla Trinità.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Vicenza, commemorazione del beato Bartolomeo di Breganze, vescovo, dell’Ordine dei Predicatori, che in questa città istituì la Milizia di Gesù Cristo a difesa della fede cattolica e della libertà della Chiesa.
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