Beato Contardo Ferrini
Nome: Beato Contardo Ferrini
Titolo: Laico
Morte: 17 ottobre 1902, Suna, Novara
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
27 aprile 1947, Roma, papa Pio XII
È un nuovo purissimo fiore della Chiesa, e una nuova gloria della nostra patria. In un tempo in cui trionfava il materialismo e l'anticlericalismo massonico, in un mondo che opponeva ostacoli quasi insormontabili all'attività di un'anima sinceramente religiosa, la vita modesta ed illibata del B. Contardo Ferrini, studente e professore di Università, cittadino esemplare e cristiano fervoroso, ha del magnanimo, dell'eroico.
Nacque a Milano il 4 aprile 1859 dal prof. Rinaldo Ferrini e da Luigia Bucellati, ambedue di profonda pietà.
La sera stessa fu battezzato e gli venne imposto il nome di Contardo, comune nella sua famiglia. Fin da piccolo dimostrò grande vivacità e prontezza d'ingegno. Grande fu il suo amore allo studio. A 6 anni cominciò a frequentare le scuole dell'Istituto Boselli, che raccoglieva i figli delle migliori famiglie milanesi.
A 13 anni, premesso un corso di esercizi spirituali, potè fare con gran gioia e trasporto la sua prima Comunione. In questo suo primo incontro con Gesù, Contardo si consacrò tutto a Dio e la sua condotta si conservò illibata fino alla morte. Compiuti i. primi studi, passò al Collegio Borromeo di Pavia. Quello fu per lui il crogiuolo dove la sua virtù, provata e tentata da mille insidie, si irrobustì ed ingigantì: l'essere uscito illeso da quell'ambiente ha veramente dell'eroico.
Conseguita brillantemente la laurea di diritto e vinta una borsa di studio per un anno di perfezionamento all'estero, partì per Berlino, che allora aveva il primato in tali studi. Là, in una capitale protestante, trovò una chiesa cattolica, dove assieme ad altri buoni giovani adempiva i suoi doveri religiosi: Messa, Comunione, meditazione, visita al SS. Sacramento e Rosario ogni giorno.
Ritornato in patria, a 24 anni, fu nominato professore all'ateneo di Pavia. Insegnò poi successivamente nelle università di Messina, Modena, e di nuovo di Pavia : era stimato il più grande romanista italiano vivente. A lui spetta la gloria di aver riconquistato all'Italia il primato negli studi giuridici, da qualche tempo passato alla Germania.
Tra le lingue morte, oltre il latino, conosceva l'ebraico, il greco, il sanscrito e il siro: e in queste lingue amava leggere la Sacra Scrittura.
Nonostante tanta scienza, il Ferrini era umile e semplice come un bambino.
Non fu egli un uomo, come si dice, di azione; aveva bensì un carattere franco e leale, ma non l'entusiasmo che trascina; i suoi studi medesimi lo portavano ad una vita interiore, calma e raccolta.
Il suo apostolato continuo e caratteristico fu quello dell'amabilità. Insegnava così al mondo quanto sia soave la vita, anche in mezzo alle croci, per colui che possiede Iddio. Fu custode gelosissimo del suo giglio che portò intemerato fino alla morte.
Ai piedi delle Alpi, su cui era solito salire per ritemprare il corpo e lo spirito, nella Villa di Suna, il 17 ottobre 1902 un tifo violento lo trascinava al sepolcro a soli 43 anni. Pio XI nel 1931 ne riconosceva le virtù eroiche e Pio XII il 27 aprile 1947 lo proclamava Beato, elevandolo all'onore degli altari.
PRATICA. Professiamo senza rossore la nostra fede.
PREGHIERA. Preghiamo la SS. Trinità a concederci le virtù di cui fu adorno il suo servo Contardo.
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