Beato Francesco di Gesù Maria Giuseppe
Nome: Beato Francesco di Gesù Maria Giuseppe
Titolo: Sacerdote carmelitano
Morte: 20 marzo 1872, Tarragona, Spagna
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
24 aprile 1988, Roma, papa Giovanni Paolo II
Francesco Palau y Quer, settimo di nove fratelli, nacque nel 1811 ad Aytona nella regione di Lérida, in Spagna. Entrò nel seminario di Lérida nel 1828 e poi nel convento dei carmelitani scalzi di Barcellona nel 1832, facendo i voti solenni nel 1833 (anno della morte di re Ferdinando VII). Poiché il re non aveva lasciato alcun erede, scoppiò una guerra dinastica tra il fratello di Ferdinando, Carlo, e la sua vedova, Maria Cristina, che fungeva da reggente per la figlia Isabella.
I due contendenti erano sostenuti dalle due fazioni politiche che rivaleggiavano per il potere: i liberali anticlericali, che rigettavano la legge salica e appoggiavano la reggente, e i tradizionalisti, che erano dalla parte di Carlo.
Alla fine i liberali prevalsero, ma si divisero a loro volta in due fazioni, liberali e moderati, che si alternavano al governo. Vi erano poche differenze nella loro posizione nei confronti della Chiesa ed essa fu obbligata a consegnare i beni per finanziare la guerra dinastica e quella coloniale. Le case religiose vennero depredate e nel 1834 una comunità di frati di Madrid venne massacrata.
Francesco proseguì regolarmente i suoi studi, ma nel 1835 fu obbligato a lasciare il convento, che non venne più riaperto.
Ordinato prete nel 1836, iniziò il suo ministero apostolico in Catalogna. Venne catturato e rinchiuso da simpatizzanti liberali nel castello di Monjuich; liberato l'anno seguente, andò in esilio in Francia (dal 1840 al 1851), dove divise il suo tempo tra l'attività apostolica e periodi di profonda solitudine eremitica. In quell'epoca scrisse anche alcuni libri e fu direttore spirituale di un gruppo di giovani a Notre Dame de Livron, nella diocesi di Montauban.
Al suo ritorno in Spagna nel 1851, dopo la firma di un nuovo concordato tra Roma e il governo spagnolo, riprese il suo ministero fondando a Barcellona la "Scuola della virtù", che fu un modello esemplare per l'insegnamento del catechismo. La scuola però fu presto accusata di complicità negli scioperi organizzati dalle unioni artigiane e fu soppressa duramente dalle autorità civili. In qualità di direttore, Francesco venne esiliato a Ibiza (nelle isole Baleari) per sei anni (1854-1860).
Ritornato dall'esilio diede vita a due congregazioni, le Suore Carmelitane Missionarie e le Carmelitane Missionarie Teresiane, nelle Baleari. Continuò così, nelle isole e sulla terraferma, a predicare le missioni al popolo e diffuse la devozione a Maria, modello perfetto della Santa Chiesa.
Morì in Tarragona il 20 marzo 1872. Nel 1947 le sue reliquie vennero traslate dal cimitero alla chiesa della sua congregazione. Apprezzava la solitudine per l'occasione che gli procurava di partecipare al mistero della Chiesa, mentre faceva tutto ciò che era in suo potere per servirla: predicazione, catechesi, esorcismi, attività di scrittore e giornalista.
Tutte le sue azioni apostoliche erano motivate da un unico proposito: «Amare e servire la Chiesa nei poveri e nei malati, nei bambini e giovani, nelle famiglie».
Ha lasciato diversi scritti: alcuni di carattere pastorale e pedagogico, altri autobiografici e spirituali. I suoi ideali sono portati avanti dalle congregazioni che ha fondato e che oggi sono diffuse in quattro continenti. È stato beatificato da Giovanni Paolo II il 24 aprile 1988.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Tarragona in Spagna, beato Francesco di Gesù Maria Giuseppe Palau y Quer, sacerdote dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, che durante il suo ministero sostenne atroci vessazioni e, accusato ingiustamente, fu relegato nell’isola di Ibiza, dove morì abbandonato a se stesso.
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