Beato Notkero il Balbuziente
Nome: Beato Notkero il Balbuziente
Titolo: Monaco di San Gallo
Nascita: 840 circa, Heligan, Zurigo
Morte: 912, San Gallo, Svizzera
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
1512, Roma, papa Giulio II
Notkero nacque intorno all'840 e fu educato nella grande abbazia di S. Gallo in Svizzera.
Era un bambino delicato, soprannominato "Balbulus" per via della sua balbuzie; il suo interesse principale era la musica, che studiava assieme a due compagni, Ratperto e Tuotilo, sotto la guida del monaco irlandese Marcello.
I tre giovani divennero tutti insegnanti nell'abbazia, e si adoperarono per farne un centro dove venisse correttamente eseguita la musica sacra. Notkero divenne monaco e gli furono affidati anche gli incarichi di bibliotecario e responsabile dell'ospitalità.
L'ultimo incarico che ricoprì fu quello di rettore della scuola monastica. Persone esterne all'abbazia lo consultavano per avere consigli su questioni spirituali e temporali; fu anche amico e consigliere preferito dell'imperatore Carlo il Grosso (881-887).
Fu probabilmente anche l'autore di una biografia in versi di Carlo Magno, scritta su richiesta dell'imperatore; continuò anche il Breviario dei re franchi e scrisse una Vita in versi di S. Gallo (16 ott.), il fondatore dell'abbazia. Poiché però vi erano diversi monaci di nome Notkero, è difficile attribuire con certezza la paternità di alcune di queste opere.
Notkero è soprattutto noto nel campo della musica liturgica: la sua opera più famosa è considerata il Liber Hymnorum dell'884. Si riteneva che egli fosse l'inventore della sequenza, una sorta di inno cantato o recitato nelle festività prima del Vangelo, come, ad esempio, il Veni, Sancte Spiritu a Pentecoste e il Dies Trae nel giorno di Tutti i Santi, mentre ora è opinione comune che tali composizioni esistessero già, in qualche forma, molto tempo prima; l'intervento di Notkero consistette nel raccoglierle, comporne circa quaranta nuove e, in generale, renderne popolare l'uso oltralpe. Dal punto di vista tecnico le sue composizioni sono importanti per determinare la struttura delle sequenze precedenti.
La sua capacità di usare il latino e la sua sensibilità per le relazioni tra parole e musica mostrano talento e accuratezza considerevoli. Egli fece un uso vivido di immagini tratte da un'ampia gamma di fonti bibliche, classiche e patristiche; i suoi testi «mostrano una personalità e, occasionalmente, un'originalità degna della letteratura più alta» (Crocker).
Ebbe un ruolo importante anche nell'introdurre il metodo romano del canto dei salmi in Francia e Germania. Uno dei monaci dell'abbazia lo descriverà come «debole di fisico ma non di mente, balbuziente di lingua ma non di intelletto, uno che procedeva con rapidità nelle cose divine, un vaso ricolmo di Spirito Santo senza pari nel suo tempo [...] assiduo nella preghiera, nella lettura e nell'imitazione, ricco di sapienza [e] maestro nel canto».
Notkero morì nel 912; il suo culto si diffuse immediatamente e fu approvato nel 1512.
MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di San Gallo in Svevia, nel territorio dell’odierna Svizzera, beato Notchero il Balbo, monaco, che trascorse quasi tutta la vita in questo cenobio, dedicandosi alla composizione di numerose sequenze; gracile nel corpo ma non nell’animo, balbuziente nella voce ma non nello spirito, fu profondo nelle scienze divine, paziente nelle avversità, mite verso tutti, sollecito nella preghiera, nella lettura, nella meditazione e nella scrittura.
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