Beato Simone Fidati da Cascia
Nome: Beato Simone Fidati da Cascia
Titolo: Agostiniano
Nome di battesimo: Simone Fidati
Nascita: 1295, Cascia, Perugia
Morte: 2 febbraio 1348, Firenze
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Elementi che permettano di descrivere la vita reale del beato sono scarsi e comunque limitati per la maggior parte a elementi generali della personalità. Simone nacque dalla famiglia Fidati a Cascia, in Umbria, nel 1295, e pare che fosse dotato di un'intelligenza non comune. Entrato nei frati agostiniani, cominciò a predicare intorno al 1318, dopo quello che si può definire un noviziato insolitamente breve. Si dice che, essendo privo di un'adeguata formazione, confidò sempre nell'ispirazione dello Spirito Santo per trovare le parole appropriate e che abbia ottenuto notevoli successi nella predicazione. Un gran numero di penitenti cominciò a far capo al beato ed egli spesso vegliava tutta la notte per scrivere loro anche trenta o quaranta lettere. Da giovane si mortificava con durezza, ma con l'avanzare degli anni fu costretto ad abbandonare un tale regime. Si dice inoltre che fosse particolarmente severo nel rimproverare i peccatori e che questa sincerità abbia rafforzato ancor più il legame dei penitenti alla sua persona. Fu un personaggio di rilievo a Firenze, Perugia e Siena, pur avendo sempre evitato di assumere cariche all'interno del suo ordine e nella Chiesa, consacrandosi il più possibile a una vita di solitudine, preghiera, lettura e scrittura. Fondò una casa di rifugio per "donne cadute" e una per giovani ragazze. Morì, probabilmente a Firenze, il 2 febbraio 1348.
Il beato è però passato alla storia soprattutto come l'autore di alcuni scritti, tra cui il De gestis Domini Salvatoris, che hanno suscitato una controversia letteraria e teologica. Il dibattito di natura letteraria riguarda alcuni scritti in puro toscano del xiv secolo e generalmente attribuiti al domenicano Domenico Cavalca: secondo alcuni, infatti, in base a prove riguardanti il contenuto, questi scritti sarebbero in realtà di Simone; altri invece sostengono che, se anche le idee erano sue, egli le avrebbe espresse in latino e che il passaggio alla lingua vernacolare sarebbe piuttosto merito di Giovanni di Salerno, che per diciassette anni fu suo compagno, discepolo e successivamente biografo. La questione teologica, invece, si sofferma sull'ortodossia del De gestis e sulla possibilità che quest'opera possa aver costituito un'importante fonte di ispirazione per il confratello agostiniano Martin Lutero.
Lo scritto fu infatti stampato per la prima volta a Strasburgo nel 1480 e poté quindi giungere nelle mani di Lutero (esso sollevò qualche controversia già durante la vita di Simone, venendo giudicato incauto da alcuni e ipocrita da altri, come riferisce Giovanni di Salerno). Entrambe le controversie rimangono tuttavia irrisolte. La relativa frequenza di pubblicazioni dell'opera tra il 1527 e il 1540 fa supporre che egli raggiunse una certa fama teologica, finché almeno Lutero stesso non lo oscurò: da quel momento infatti l'interesse per il beato si è via via spento.
La causa per la conferma del culto di Simone è stata inoltrata nel 1833 in termini che rivelano come il promotore avesse «una scarsa conoscenza dei fatti storici» (B.T.A.).
MARTIROLOGIO ROMANO. A Firenze, beato Simone Fidati da Cascia, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, che con le parole e con gli scritti condusse molti a una migliore vita cristiana.
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