La Cattedrale di Faenza, intitolata a San Pietro Apostolo, è il principale luogo di culto cattolico della città e un capolavoro dell'architettura rinascimentale in Romagna. Situata nel cuore della città, si affaccia sulla centrale Piazza della Libertà e rappresenta un punto di riferimento spirituale, artistico e storico per la comunità locale e i visitatori.
La costruzione della cattedrale iniziò nel 1474 su impulso del vescovo Federico Manfredi e per volontà di Papa Sisto IV. Il progetto venne affidato all'architetto fiorentino Giuliano da Maiano, esponente di spicco dell'architettura rinascimentale. I lavori proseguirono fino al 1515, sebbene la consacrazione ufficiale si tenne solo nel 1581.
Nel corso dei secoli, la cattedrale ha subito numerosi interventi di restauro e modifiche, mantenendo comunque intatta la sua essenza rinascimentale. Nel XIX secolo furono effettuati alcuni lavori di ristrutturazione che modificarono l'aspetto interno dell'edificio, pur rispettando l'armonia architettonica originale.
L'edificio presenta una facciata in laterizio incompiuta, caratteristica comune a molte chiese rinascimentali, dove il rivestimento marmoreo progettato non fu mai realizzato. Nonostante la semplicità esteriore, l'interno della cattedrale rivela una straordinaria ricchezza decorativa e artistica.
L'interno è a tre navate, suddivise da grandi colonne cilindriche con capitelli corinzi che conferiscono un senso di imponenza e solennità. La struttura architettonica rispetta lo stile rinascimentale toscano, con un impianto spaziale razionale e proporzionato.
Tra le opere d'arte conservate nella cattedrale, si segnalano:
Il crocifisso ligneo trecentesco, di grande valore storico e devozionale.
La statua della Madonna col Bambino, attribuita a Benedetto da Maiano.
Vari affreschi e pale d'altare, tra cui dipinti di artisti locali del Cinquecento e Seicento.
Uno degli elementi di maggiore interesse all'interno della Cattedrale di Faenza è la Cappella di San Pier Damiani, situata nella sesta cappella a sinistra.
San Pier Damiani fu un importante teologo, monaco e cardinale dell'XI secolo, noto per il suo ruolo nella riforma della Chiesa. Morì a Faenza nel 1072, e le sue spoglie furono subito oggetto di venerazione. Nel 1826, le reliquie del santo furono traslate all'interno della cattedrale, trovando collocazione definitiva nella cappella attuale nel 1898-1899, quando fu ristrutturata dall'architetto Vincenzo Pritelli.
La decorazione della cappella rappresenta un bell'esempio di eclettismo ottocentesco, combinando legno, marmo, bronzo e affreschi. Tra gli elementi artistici più significativi vi sono:
I due grandi dipinti murali di Tomaso Dal Pozzo (1898), che raffigurano episodi della vita del santo:
Uno mostra San Pier Damiani che, in veste di Legato Papale, convince Enrico IV di Sassonia a riprendere la moglie Berta di Savoia, da lui ripudiata.
L'altro rappresenta il giovane Pier Damiani che offre una moneta a un sacerdote per la celebrazione di una Messa in suffragio dei suoi genitori.
Il raffinato altare in marmo, che ospita l'urna con le reliquie del santo.
Questa cappella è un importante luogo di culto per i fedeli e un significativo esempio di arte sacra del XIX secolo.