La Chiesa dei Santi Simone e Giuda, situata in Piazza San Simone vicino a Via dei Lavatoi e nelle vicinanze di Piazza Santa Croce a Firenze, rappresenta un significativo punto di incontro spirituale e storico. Oggi, la chiesa è dedicata alla celebrazione della Divina Liturgia secondo il rito greco-cattolico per la comunità ucraina della città.
La chiesa sorse intorno al 1192 come piccolo oratorio appartenente ai Vallombrosani di Badia, per poi essere ampliata nel 1209 e successivamente ricostruita nel 1243, in prossimità delle antiche mura della Firenze medievale. Nel 1247, fu consacrata dal vescovo Ardengo Trotti, divenendo una parrocchia. La piazza antistante fu teatro di episodi storici, come l’uccisione nel 1309 di Cialdino degli Ughi, guelfo bianco, a opera degli avversari politici guelfi neri legati ai Donati.
Nel 1527, qui fu sepolto Raffaellino del Garbo, pittore e allievo di Filippo Lippi. Dopo i danni causati dall’alluvione del 1557, la chiesa fu restaurata entro il 1630 grazie al cavaliere di Malta Bartolomeo Galilei e, successivamente, al pistoiese Giovanni Niccolai. I loro stemmi, con una scala e delle stelle, sono visibili sul soffitto.
Il portale della chiesa è arricchito da colonne in pietra serena scannellata, che sorreggono un arco ornato da bassorilievi attribuiti alla cerchia di Benedetto da Rovezzano. Nella lunetta è raffigurata la Vergine tra i Santi Simone e Giuda, opera di Nicodemo Ferrucci. Sulla sinistra, una lapide in marmo con iscrizione in caratteri longobardi commemora la fondazione della chiesa.
L’interno, scandito da architetture in pietra serena, presenta un soffitto ligneo verde e oro risalente al 1670 e decorato con la croce dell’Ordine dei Cavalieri di Malta e l'arme della famiglia Galilei. Le cappelle laterali accolgono importanti opere, come il San Pietro in Cattedra del Maestro della Santa Cecilia e altre tele di artisti del Seicento fiorentino, tra cui Onorio Marinari, Jacopo Vignali, Francesco Curradi e Fabrizio Boschi. Notevole è anche la scultura, come le statue di San Simone e San Giuda di Orazio Mochi nel presbiterio.
La chiesa conserva molte opere legate alla devozione e alla storia cittadina. Tra queste, il tabernacolo in pietra serena policromata di Andrea di Piero Ferrucci e il busto di Sant’Orsola sopra una delle porte laterali, attribuito alla bottega di Andrea della Robbia. L’altare maggiore, con marmi e pietre dure, è un’opera del 1630 di Giovan Battista Cennini.
La Piazza San Simone mantiene un fascino d’altri tempi, con accessi da Via dei Lavatoi, Via della Vigna Vecchia e Via dell’Isola delle Stinche. Accanto alla chiesa si trova un accesso all’antico Oratorio di San Martino degli Osti, la Casa Ricasoli con lo scudo dei Sacconi del Drago, e la celebre gelateria Vivoli. Qui si svolgeva un mercato tradizionale per la festa di San Simone (28 ottobre), incentrato su castagne e vino novello, con il proverbiale detto popolare “Per San Simone ballotte e vin nuovo”.
Oggi, la chiesa è un luogo di culto per la comunità ucraina a Firenze, mantenendo viva una tradizione spirituale millenaria in una cornice architettonica di grande valore.