Il Monastero di San Taddeo, conosciuto in armeno come Surb Tadeosi Vank, è un antico monastero armeno situato nella regione montuosa dell’Azerbaigian Occidentale, in Iran. Questo monastero, noto anche come Kare Kilisa ("Chiesa di Pietra"), è considerato una delle chiese più antiche al mondo. Il suo nome, infatti, deriva dalla parola armena kare, che significa “pietra,” mentre in persiano kelisa indica la “chiesa.” Il monastero sorge a circa 20 chilometri dalla città di Chaldiran, un tempo parte dell'antico regno di Armenia.
Il Monastero di San Taddeo è celebre per la sua architettura tipicamente armena, caratterizzata da tetti conici visibili da lontano. Ogni anno, il sito è meta di un importante pellegrinaggio dedicato a San Taddeo, riconosciuto come parte del Patrimonio Culturale Immateriale dall'UNESCO nel 2020.
Secondo la tradizione della Chiesa Apostolica Armena, San Giuda Taddeo evangelizzò l’Armenia e la Persia. Uno storico armeno del V secolo, Mosè di Khoren, riportò che Taddeo subì il martirio in Armenia sotto il re Sanatruk e fu venerato come apostolo della chiesa armena. Si narra che una prima chiesa, costruita sul luogo dove è sepolto, sia stata eretta nel 66 d.C..
Il monastero subì danni significativi durante l'invasione mongola del 1231 e nuovamente nel 1242. A seguito di un devastante terremoto nel 1319, che costò la vita a 75 monaci, la struttura venne in gran parte ricostruita. Le sezioni originarie, specialmente attorno all’abside, risalgono al VII secolo, ma gran parte dell’edificio attuale risale al 1811, quando il principe qajar Abbas Mirza finanziò importanti lavori di ristrutturazione. In quell’occasione, Padre Simeone, superiore del monastero, aggiunse un’ampia estensione occidentale, ispirata alla Cattedrale di Etchmiadzin, madre della Chiesa Apostolica Armena. La struttura, in pietra bianca e nera, rappresenta uno dei migliori esempi di architettura armena.
Nel luglio 2008, il Monastero di San Taddeo è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO, insieme ad altri due monumenti armeni della stessa provincia: il Monastero di San Stefano e la Cappella di Dzordzor.
Ogni anno, il monastero ospita una cerimonia religiosa che richiama migliaia di pellegrini armeni da tutto il mondo. Nel luglio del 2016, la Diocesi Armena di Atrpatakan ha organizzato l’evento che ha visto una partecipazione significativa, e nel dicembre del 2020 il pellegrinaggio è stato ufficialmente inserito nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, a testimonianza dell’importanza spirituale e culturale di questa tradizione.