La Basilica del Santo Sepolcro, situata nella Città Vecchia di Gerusalemme, è uno dei luoghi più sacri e venerati del Cristianesimo. Secondo la tradizione, essa sorge sul sito del Golgota, dove Gesù fu crocifisso, e del sepolcro dove fu deposto e da cui risorse il terzo giorno.
La costruzione della basilica fu voluta dall'imperatore romano Costantino I nel IV secolo, dopo che sua madre Elena identificò i luoghi della Passione di Cristo durante un pellegrinaggio in Terra Santa. Consacrata nel 335, la chiesa originaria comprendeva il Calvario, il sepolcro e una grande rotonda chiamata Anastasis, simbolo della Resurrezione.
Nel corso dei secoli, la basilica ha subito numerose distruzioni e ricostruzioni: fu incendiata dai Persiani nel 614, devastata dal califfo al-Hakim nel 1009 e restaurata dai crociati nel XII secolo. Nel 1149, il patriarca latino Fulcherio di Angoulême la riconsacrò dopo importanti lavori di ampliamento.
All'interno della basilica si trovano due dei luoghi più significativi della fede cristiana:
Il Calvario: una cappella sopraelevata che segna il punto della crocifissione.
L'Edicola del Santo Sepolcro: una struttura che racchiude la tomba di Gesù. L'edicola è composta da due ambienti: la Cappella dell'Angelo, dove si conserva un frammento della pietra che chiudeva il sepolcro, e la camera funeraria vera e propria, dove si trova il banco di roccia su cui fu deposto il corpo di Cristo .
La basilica è condivisa da diverse confessioni cristiane, tra cui greco-ortodossi, cattolici e armeni, che ne gestiscono congiuntamente la manutenzione e le celebrazioni liturgiche.
Oggi, la Basilica del Santo Sepolcro è meta di milioni di pellegrini e turisti ogni anno. La sua importanza spirituale e storica la rende un simbolo universale della fede cristiana e un punto di incontro tra culture e religioni diverse. Recenti scoperte archeologiche, come il ritrovamento di un antico giardino sotto la basilica, continuano a suscitare interesse e a confermare la rilevanza storica del sito .