La Basilica di Santa Maria di Guadalupe, ufficialmente nota come Insigne e Nazionale Basilica di Santa Maria di Guadalupe, rappresenta uno dei santuari mariani più visitati al mondo. Situata ai piedi del Cerro del Tepeyac, nella delegazione Gustavo A. Madero della Città del Messico, questo luogo di culto è dedicato alla Vergine Maria nella sua invocazione di Guadalupe ed è parte dell’Arcidiocesi Primaziale del Messico. Dal 26 novembre 2023, il canonico Efraín Hernández Díaz ricopre il ruolo di vicario generale ed episcopale di Guadalupe, nonché rettore della Basilica.
La Basilica di Guadalupe è il santuario mariano più visitato al mondo, secondo solo alla Basilica di San Pietro in termini di affluenza complessiva. Ogni anno, circa venti milioni di pellegrini si recano a rendere omaggio alla Vergine, di cui quasi nove milioni nei giorni vicini al 12 dicembre, data in cui si celebra Santa Maria di Guadalupe. Questo straordinario flusso di visitatori non solo sottolinea l’importanza religiosa del sito, ma lo rende anche un fenomeno sociale e culturale di rilievo.
Il primo tempio, noto come l’Antica Basilica di Guadalupe, fu progettato dall’architetto Pedro de Arrieta. I lavori iniziarono nel marzo del 1695 e l’edificio aprì le sue porte il 1° maggio 1709. Nel corso dei secoli, la Basilica ha subito diverse modifiche e restauri per adattarsi alle necessità dei fedeli e per preservarne l’integrità strutturale. Tra il XVIII e il XIX secolo, importanti interventi hanno trasformato lo stile originario barocco in neoclassico, e successivamente sono state apportate migliorie come la realizzazione di un nuovo presbiterio e l’installazione di un organo monumentale.
Nel 1904, la chiesa venne elevata al rango di Basilica. Durante il periodo della guerra cristera, un attentato con una bomba danneggiò l’altare maggiore, ma miracolosamente l’ayate, il tessuto con l’immagine della Vergine, rimase intatto. L’edificio continuò a servire come centro spirituale fino alla metà del XX secolo, quando il progressivo deterioramento strutturale e l’aumento del numero di pellegrini portarono alla costruzione di una nuova Basilica. Il 12 ottobre 1976, l’ayate fu trasferito nella nuova sede.
Il complesso del Tepeyac comprende diverse cappelle e edifici storici, ognuno con una propria storia e significato:
Capilla de los Indios: Costruita nel 1649, questa cappella ospitò l’immagine della Vergine dal 1695 al 1709. È legata alla figura di San Juan Diego, che visse nel luogo fino alla sua morte nel 1548.
Capilla del Cerrito: Situata sul Cerro del Tepeyac, ricorda il miracolo delle rose e le prime apparizioni della Vergine. Decorata con affreschi che narrano la storia delle apparizioni, è oggi affidata a una comunità di carmelitane.
Panteón del Tepeyac: Un cimitero storico del periodo coloniale, che ospita le spoglie di personaggi illustri della storia messicana.
Capilla del Pocito: Un gioiello del barocco messicano, costruita tra il 1777 e il 1791 sopra una fonte d’acqua ritenuta miracolosa.
L’Antica Basilica, ora denominata Tempio Espiatorio a Cristo Re, è stata oggetto di un importante progetto di restauro per impedirne il collasso. I lavori, simili a quelli svolti per la Cattedrale Metropolitana di Città del Messico e per la Torre di Pisa, hanno coinvolto tecnologie avanzate per stabilizzare la struttura. Nel 2000, in occasione del Giubileo, il tempio è stato riaperto e oggi è sede di adorazione perpetua del Santissimo Sacramento e di numerose attività culturali ed evangelizzatrici.