Santuario di San Michele Arcangelo

San Michele
Nome: Santuario di San Michele Arcangelo
Titolo: Celeste Basilica
Indirizzo: Via Reale Basilica, 127 - Monte Sant'Angelo
Dedicato a: San Michele


Il Santuario di San Michele sul Gargano è compreso nel gruppo dei sette luoghi sacri che rappresentano la linea dritta segnata dalla spada di San Michele mentre cacciava Lucifero dal Paradiso e sorgono su una fenditura della terra carica di energia.

Situato a Monte Sant'Angelo, un paesino di case bianche arroccate e affacciato sul mare cristallino della Puglia, il Santuario è noto per essere il luogo dove l’Arcangelo fece la prima apparizione. Si narra che nel 490 d.C Elvio Emanuele, un ricco signore del Gargano, avesse smarrito un toro che ritrovò dentro una profonda caverna, sotto il monte. Non potendo recuperare l’animale per la difficile accessibilità, decise di ucciderlo con una freccia scagliata dal suo arco: miracolosamente la freccia si rivolse contro di lui ferendolo. Spaventato Elvio andò di corsa dal vescovo di Siponto, San Lorenzo Maiorano, e gli raccontò l’episodio.

Dopo averlo ascoltato, il vescovo si ritirò per tre giorni di preghiera al termine dei quali gli apparse in sogno San Michele che gli disse di consacrare la grotta al Cristianesimo, ma il monte era sede di un culto pagano e il vescovo non se la sentì.

Due anni dopo, nel 492 d.C, l’Arcangelo riapparse nuovamente a San Lorenzo: Siponto era sotto assedio dei barbari di Odoacre, il vescovo ottenne una tregua di tre giorni per riunire il popolo in preghiera. Fu in quel momento che la visione di San Michele permise loro una grande vittoria: rincuorati dal messaggio, gli abitanti combatterono una furiosa battaglia contro i barbari aiutati da una tempesta di sabbia e grandine che spaventò i nemici. In segno di riconoscenza tutti gli abitanti salirono il processione sul monte, ma il vescovo ancora una volta si astenne dal consacrare la grotta al Signore.

San Lorenzo decise di andare a Roma per chiedere consiglio a Papa Gelasio I il quale apprezzò l’idea e gli disse di fare una cerimonia insieme agli altri vescovi della Puglia. Ma San Michele apparse per la terza volta al povero santo e annunciò che non c’era bisogno di nessuna consacrazione perché l’aveva già santificata lui con la sua presenza. E finalmente si diede via alla costruzione del Santuario di San Michele all’ingresso della grotta il 29 settembre 493 giorno dedicato all’Arcangelo.

Tuttora la grotta è un luogo di culto mai consacrato da mano umana e divenne nel corso dei secoli la “Celeste Basilica”. Ovviamente il Santuario di San Michele di oggi risale ad epoche posteriori alla prima chiesa, esattamente al tardo Duecento e fu realizzato per volere dei duchi Angioini, allora governatori del Gargano.

Grotta San Michele Arcangelo
Grotta San Michele Arcangelo


La basilica Romanica è divisa in livello superiore e inferiore, quest'ultimo comprende la grotta dove oltre la statua del Santo è presente la cattedra episcopale e la statua di San Sebastiano, l'accesso all'antro avviene da una ripida scalinata detta angioina scavata direttamente nella roccia dove si scende attraversando ambienti quasi bui, le cui pareti sono tutte affrescate con figure di Santi, mercanti e Cavalieri.

Sempre nel livello inferiore sono presenti due musei il museo lapidario nella suggestiva galleria longobarda, patrimonio della Basilica, che raccoglie più di 200 manufatti scultorei di vario tipo provenienti dagli scavi del Santuario e da alcuni monumenti della città di Monte Sant’Angelo: l’ex chiesa di S. Pietro, il Battistero di San Giovanni in Tumba, l’abbazia di S. Maria di Pulsano e il complesso monastico dei Celestini. Il secondo museo è quello devozionale che custodisce tutto ciò che oggi appartiene alla Basilica: un tesoro che riconosce lo stesso valore a paramenti, suppellettili liturgiche, tavolette votive, argenti, ori e oggetti d’uso quotidiano e riconosce la stessa dignità di offerenti ai papi e ai fedeli, agli imperatori e ai loro sudditi.

Infine ci sono le cripte che si trovano in ambienti di età longobarda e servivano da entrata alla grotta. Abbandonate nel XIII secolo le iscrizioni lungo le pareti, in alcuni casi a caratteri runici, testimoniano il notevole afflusso dei pellegrini provenienti da tutta l'Europa fin dall'epoca longobarda. Le cripte si sviluppano in due ambienti e in due fasi che fanno datare le costruzioni tra la fine del VII e l'inizio dell'VIII secolo. La prima parte delle cripte ha la forma di una galleria porticata, articolata in otto campate rettangolari. In questo ambiente sono stati esposte sculture provenienti principalmente dagli scavi del santuario. La seconda parte delle cripte è di epoca longobarda e presentava due scale che terminavano con una piccola platea con un'abside e un altare con numerose iscrizioni.

I Longobardi vedevano nell’Arcangelo la loro figura ideale di dio guerriero protettore e la devozione crebbe enormemente per questo motivo. Così il Santuario di San Michele divenne subito un luogo di pellegrinaggio, uno dei più amati nei secoli in Europa.

Torre San Michele Arcangelo
Torre San Michele Arcangelo


Sul livello superiore sono presenti lo splendido portale romanico, il campanile e la Cappella Penitenziale. Il campanile è una maestosa torre angioina eretta da Carlo d'Angiò come ringraziamento a san Michele per la conquista dell'Italia meridionale ed è modellato secondo lo schema delle torri di Castel del Monte.

All'ingresso della cappella è subito possibile ammirare un'incisione: Ubi saxa panduntur ibi peccata hominum dimittuntur (Dove si spalanca la roccia, lì saranno perdonati i peccati degli uomini) parole pronunciate, secondo la tradizione, dallo stesso San Michele al vescovo San Lorenzo Maiorano in una delle apparizioni, sottolinea una prerogativa essenziale del Santuario: luogo del Perdono Angelico. I tre stemmi murati sull’ingresso sono di Papa Giovanni Paolo II, dell’Arcivescovo di Manfredonia-Vieste, mons. Vincenzo d’Addario e dei Padri Micaeliti custodi del Santuario.

Realizzata per offrire a tutti i pellegrini un luogo dove, in silenzio e raccoglimento, possano accostarsi al Sacramento della Riconciliazione e sperimentare ancora una volta il perdono di Dio per i propri peccati. La Cappella, edificata in occasione del Giubileo del III millennio, appare subito grandiosa, inglobata in una roccia imponente presenta una copertura che poggia su una poderosa struttura di legno lamellare, sorretta dalle pareti rivestite di pietra locale. Nove sono le travi che la sostengono come i nove cori angelici.

Un significativo elemento simbolico – decorativo è costituito dall’inserimento di 40 piccole mensole nelle pareti. Quaranta è, infatti, il numero biblico della tribolazione, della prova, della penitenza. Sulla muratura del lato sinistro ci sono delle salette per accogliere i pellegrini nella remissione dei peccati. Sopra il roccione un grande Crocifisso si erge a braccia aperte da uno spuntone di roccia. E’ quello che si trovava sulla cosiddetta “Porta del toro”. Il viso, stroncato dal dolore e privo di vita, è di una rara, intensa espressività. Uscendo, sulla destra, attraverso un altro corridoio in salita, il “percorso del pellegrino” riporta nella scalinata angioina, a ridosso del tempietto della Madonna con il Bambino.

Da qui passarono Papi, Santi, re, potenti di ogni genere, cavalieri templari, ministri e uomini comuni. Persino san Francesco d’Assisi, che non sentendosi degno di entrare nella sacra grotta, rimase fuori a pregare.

In realtà San Michele, ritratto nel presbiterio della basilica con una scultura di Andrea Sansovino del primo Cinquecento, apparve anche una quarta volta a Monte Sant’Angelo. Era il 1656 e mise in salvo la popolazione dalla peste: per commemorare questo episodio nel centro del paese c’è un’altra statua dell’Arcangelo.


VISITA IN TRE DIMENSIONI



Lascia un pensiero su Santuario di San Michele Arcangelo

Segui il santo del giorno:

Mostra santi del giorno:
Mostra santi
Usa il calendario:
Oggi 27 aprile si venera:

Domenica della Divina Misericordia
Domenica della Divina Misericordia
Liberazione dalle pene
La Festa della Divina Misericordia è la più importante forma di devozione alla Divina Misericordia tra tutte quelle rivelate da Gesù a Santa Faustina. Gesù parlò per...
Altri santi di oggi
Domani 28 aprile si venera:

Santa Valeria di Milano
Santa Valeria di Milano
Martire
Santa Valeria è più conosciuta per essere stata la moglie di San Vitale, un ufficiale dell'esercito ucciso e martirizzato nella città di Ravenna, e madre dei Santi martiri gemelli...
Altri santi di domani
newsletter

Iscriviti
Oggi 27 aprile tornava alla Casa del Padre:

Beato Francesco Faà di Bruno
Beato Francesco Faà di Bruno
Sacerdote
Francesco Faà di Bruno nacque ad Alessandria il 29 marzo 1825, ultimo dei dodici figli di Ludovico e Carolina Sappa dei Milanesi, entrambi di origini nobili. Morì nel 1888, vivendo durante uno dei periodi...
Altri santi morti oggi
Oggi 27 aprile veniva canonizzato:

San Giovanni Paolo II
San Giovanni Paolo II
Papa
Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo lui lo sa!
Altri santi canonizzati oggi
Oggi 27 aprile veniva beatificato:

San Pio V
San Pio V
Papa
S. Pio V nacque in un paese del Piemonte chiamato Bosco, ma discendeva dalla nobile famiglia dei Ghisieri, di Bologna. Frequentando da piccino un convento di Domenicani finì per abbracciarne l'ordine...
Altri santi beatificati oggi
Oggi 27 aprile si recita la novena a:

- Santa Caterina da Siena
VIII. Per quella singolarissima divozione che voi aveste, o gran Santa, a Gesù Cristo sacramentato, per cui foste più volte comunicata di sua mano e dissetata al suo costato col divino suo...
- Santa Gianna Beretta Molla
O Dio, nostro Padre, tu hai donato alla tua Chiesa santa Gianna Beretta Molla, che nella sua giovinezza ha cercato amorevolmente te, e a te ha portato altre giovani, impegnandole apostolicamente in testimonianza...
- Santi Filippo e Giacomo
I. s. Giacomo, che fino dai più teneri anni menaste una vita sì austera e sì santa da essere comunemente qualificato per Giusto, e faceste dell’orazione la vostra delizia per...
- San Luigi Maria Grignion da Montfort
1. O grande apostolo del regno di Gesù per Maria, tu che indicasti alle anime i sentieri della vita cristiana suggerendo l’osservanza delle promesse battesimali e insegnasti come un segreto di santità...
- San Giuseppe
1. O S. Giuseppe, mio protettore ed avvocato, a te ricorro, affinché m'implori la grazia, per la quale mi vedi gemere e supplicare davanti a te. E' vero che i presenti dispiaceri e le amarezze sono forse...
- Beata Sandra Sabattini
“Sandra viveva intensamente la contemplazione, non solo nella preghiera, ma partendo dallo stupore che il creato suscitava in lei. Contemplava il creato, penetrava nel mistero dell’infinito...
Le preghiere di oggi 27 aprile:

PREGHIERA AL MATTINO Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode, O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco. Di te ha sete l'anima mia, come terra deserta...
BUONA NOTTE Buona notte, Madonna mia; tu sei la Mamma mia: Immacolata Concezione dammi la santa benedizione: nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo...