La Cattedrale di San Nicolò a Noto, in Sicilia, rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura barocca dell'isola. La sua costruzione ebbe inizio nel 1694, nell'ambito della ricostruzione della città dopo il devastante terremoto del 1693, e fu completata nel 1703, anno in cui fu aperta al culto con una solenne dedicazione.
La facciata della cattedrale, realizzata in pietra calcarea locale, è caratterizzata da uno stile tardo barocco con influenze neoclassiche. Presenta tre portali principali, con quello centrale in bronzo che raffigura scene della vita del Beato Corrado Confalonieri, patrono della città. La facciata è affiancata da due torri campanarie e sormontata da statue dei quattro evangelisti, opera dello scultore Giuseppe Orlando nel 1796.
L'urna, oggetto di profonda venerazione da parte dei fedeli, è protagonista di processioni solenni che si svolgono due volte l'anno: il 19 febbraio, giorno della morte del santo, e l'ultima domenica di agosto, in ricordo dell'arrivo delle reliquie a Noto. Durante queste celebrazioni, l'urna viene portata in processione per le vie della città, accompagnata da numerosi devoti e dalle autorità religiose e civili.
Nel corso dei secoli, la cattedrale ha subito diversi interventi di restauro e modifiche strutturali. Un evento significativo è stato il crollo della cupola e di parte della navata centrale nel 1996, a causa di problemi strutturali aggravati da un terremoto nel 1990. Dopo un lungo e complesso processo di ricostruzione, la cattedrale è stata riaperta al culto nel 2007, recuperando il suo ruolo centrale nella vita religiosa e culturale della città di Noto.