Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro

Sant' Agostino
Nome: Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro
Titolo: Basilica minore
Indirizzo: Piazza San Pietro in Ciel d'Oro - Pavia
Dedicato a: San Pietro
Reliquie di: Sant' Agostino


La Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia è una delle chiese più importanti e affascinanti dell'Italia medievale, famosa non solo per la sua architettura romanica ma anche per ospitare le spoglie di Sant'Agostino, uno dei più grandi Padri della Chiesa. La basilica è un luogo di culto che intreccia la storia religiosa con quella artistica e culturale, facendo di Pavia una tappa obbligata per pellegrini e studiosi di tutto il mondo.

Le Origini e la Storia della Basilica

La basilica ha origini antichissime che risalgono all'inizio dell'VIII secolo, durante il periodo longobardo. La prima menzione della chiesa appare nell'opera di Paolo Diacono, storico longobardo, che la descrive come un luogo di sepoltura per i re longobardi e di grande importanza religiosa. Tuttavia, la struttura che vediamo oggi fu ricostruita tra l'XI e il XII secolo in stile romanico, per volontà di Liutprando, re dei Longobardi, che desiderava ampliare il santuario per ospitare le reliquie di Sant'Agostino.

Sant'Agostino, originario di Tagaste in Nord Africa, visse tra il 354 e il 430 d.C. e fu vescovo di Ippona. Dopo la sua morte, le sue spoglie furono portate a Cagliari per proteggerle dalle incursioni dei Vandali. Nel 722, Liutprando le fece traslare a Pavia, dove vennero deposte nella basilica. Questo evento accrebbe enormemente l'importanza della chiesa, che divenne uno dei principali centri di pellegrinaggio in Europa.

Nel corso dei secoli, la basilica fu oggetto di numerosi restauri e modifiche. Durante il Rinascimento, subì danni significativi, ma nel XIX secolo, grazie all'intervento del cardinale Capellari, futuro papa Gregorio XVI, fu restaurata con grande attenzione per riportarla alla sua antica gloria. Oggi, la basilica è non solo un luogo di culto ma anche un museo vivo, che conserva testimonianze uniche della storia medievale.

Descrizione

La facciata della basilica è un esempio straordinario di architettura romanica lombarda. Si presenta con una struttura a capanna, suddivisa in tre sezioni verticali da contrafforti, corrispondenti alle tre navate interne. La parte centrale è la più alta e imponente, e la sommità è decorata con una loggetta cieca e un motivo di archetti intrecciati, elementi distintivi dello stile romanico.

Il portale principale è decorato con sculture in pietra arenaria e marmo che raffigurano scene bibliche e figure sante. Al centro spicca l'immagine di San Michele Arcangelo, patrono della città, che simboleggia la protezione divina. La facciata mostra anche tracce di un antico nartece, un portico esterno tipico delle chiese paleocristiane e medievali, che serviva come spazio di accoglienza per i pellegrini e i penitenti.

La Navata e la Cupola

All'interno, la basilica è suddivisa in tre navate: una centrale più ampia e due laterali, separate da possenti pilastri quadrati. La navata centrale si distingue per la sua altezza e luminosità, accentuate dalle volte a crociera che coprono le campate. La prima campata, quella più vicina all'ingresso, è coperta da una volta a botte, che crea un effetto di profondità e maestosità all'interno dell'edificio.

Il transetto non sporge rispetto alla pianta rettangolare della chiesa, ma si allinea perfettamente con le tre navate, terminando in tre absidi semicircolari. La decorazione delle absidi, sia internamente che esternamente, è arricchita da archetti ciechi e finestrelle strombate, tipiche dell'architettura romanica lombarda.

Il punto focale della basilica è la cupola ottagonale, che si innalza al centro della crociera, sostenuta da pennacchi di tipo lombardo. La cupola non è visibile dall'interno nella sua interezza, ma la sua presenza conferisce un senso di verticalità e di ascesa spirituale. All'esterno, il tiburio in cotto che la racchiude è un esempio tipico dell'architettura lombarda del tempo, con una struttura sobria ma elegante.

L'Arca di Sant'Agostino

Il pezzo più celebre e venerato della basilica è senza dubbio l'Arca di Sant'Agostino, un capolavoro dell'arte gotica lombarda realizzato tra il 1362 e il 1365 dallo scultore Giovanni di Balduccio. Questo monumento funebre è una meraviglia di scultura in marmo, riccamente decorato con scene della vita di Sant'Agostino, i Dottori della Chiesa e numerosi angeli e figure allegoriche.

L'arca è situata al centro dell'abside maggiore, su un alto basamento che la rende visibile da ogni parte della chiesa. La struttura è a forma di sarcofago, con rilievi che narrano la vita del santo, dalla sua conversione al cristianesimo alla sua predicazione come vescovo di Ippona. Le figure scolpite sono caratterizzate da un'eleganza e una vivacità straordinarie, con un'attenzione ai dettagli che rende ogni scena quasi viva.

La parte superiore dell'arca è sormontata da un baldacchino gotico, ornato da pinnacoli e archi a sesto acuto, tipici dello stile gotico lombardo. Questo monumento non è solo una tomba, ma un'opera d'arte che celebra la vita e il pensiero di uno dei più grandi filosofi e teologi della storia cristiana.

La Cripta

Sotto l'altare maggiore si trova la cripta, un vero e proprio gioiello nascosto della basilica. La cripta è una delle parti più antiche della chiesa, risalente probabilmente all'epoca della prima costruzione longobarda. È suddivisa in tre piccole navate, sostenute da colonne di recupero di epoca romana, che conferiscono all'ambiente un'atmosfera suggestiva e antica.

Le volte della cripta sono a crociera, e l'intero spazio è dominato da una sensazione di raccoglimento e di sacralità. Qui, in un'urna d'argento, sono custodite le reliquie di Severino Boezio, il filosofo e teologo che fu anche consigliere del re ostrogoto Teodorico. La cripta è un luogo di silenzio e di preghiera, dove i visitatori possono sentire la presenza storica e spirituale che permea l'intera basilica.

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