Pierangelo Capuzzimati nacque a Taranto il 28 giugno 1990, ma visse a Faggiano con i genitori Angelo e Giuseppina e la sorella minore Sara. Sin da piccolo, si distinse per la profondità dello sguardo e la serietà dei ragionamenti, sorprendendo insegnanti e familiari per la sua straordinaria capacità di apprendere e l'incredibile sete di conoscenza.
Nel 2001 si iscrisse alla scuola media "Alfieri" di Taranto, frequentandola con grandissimo impegno e ottimo profitto, e cominciò a coltivare l'amore per la lettura. Nel 2003 gli venne amministrata la Santa Cresima.
Durante la malattia, Pierangelo sviluppò una profonda spiritualità, interpretando la sofferenza come un'occasione per meditare e avvicinarsi ulteriormente a Gesù, che considerava un vero amico. La sua preghiera era basata sulla meditazione della Parola di Dio e dei testi papali, prediligendo la recita del Rosario e la Sequenza allo Spirito Santo.
Nonostante le difficoltà, Pierangelo continuò a coltivare le sue passioni, come la lettura e la fotografia. Organizzava viaggi con la famiglia, creando lui stesso gli itinerari e facendo da guida, dimostrando una straordinaria capacità di rielaborazione personale e una cultura incredibile, frutto delle letture sempre più impegnative che lo accompagnavano durante le lunghe giornate.
Nel 2005 si sottopose a un trapianto di midollo osseo che sembrò inizialmente riuscito, ma la lunga convalescenza non gli consentì di frequentare il V ginnasio. Continuò a studiare per suo conto e a maggio del 2006 sostenne gli esami di idoneità alla I liceo, venendo promosso con la media del nove. Nell'agosto del 2007 si sottopose a un secondo trapianto, ma la malattia ebbe il sopravvento.
Pierangelo Capuzzimati morì il 30 aprile 2008, due mesi prima di compiere diciott'anni. Il 26 aprile 2018 la Santa Sede concesse il nulla osta per l'avvio della sua causa di beatificazione e canonizzazione. L'inchiesta diocesana si è svolta a Taranto dal 10 gennaio 2020 al 24 gennaio 2025. I resti mortali di Pierangelo riposano nel cimitero cittadino di San Giorgio Jonico.