San Caedda
Nome: San Caedda
Titolo: Abate e vescovo
Nascita: sconosciuta, sconosciuto
Morte: 2 marzo 672, Lichfield, Inghilterra
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Caedda o Chad in inglese veniva da una famiglia della Northumbria molto unita, della gide quattro fratelli divennero preti importanti, due addirittura tesomi
Egli fu discepolo di Aidano (31 ago.), venne istruito a Lindisfarne dove passò presumibilmente un certo periodo; ancora giovane si "ferì in Irlanda, dove assieme a Egberto visse da monaco presiedo, digiunando e meditando la Bibbia. Venne ordinato prete probabilmente solo dopo essere tornato in Inghilterra. Fino alla morte del fratello Cedd (26 ott.) non si sa nulla sulla sua vita. I due fratelli sono storicamente inseparabili da molti punti di vista: predicatore del Vangelo agli angli del centro, vescovo e apostolo dei sassoni orientali, Cedd fondò e amministrò il monastero di Lastingham che lasciò in eredità a Chad. Il nuovo abate si ritrovò ben presto al centro di una questione politica: Lastingham era stato fondato perché re Etelwald di Deira desiderava avere un luogo nella Northumbria del Sud dove poter pregare ed essere sepolto. Un altro re di Deira, succeduto a Etelwald, Alcfrido, fondò un monastero a Ripon, dove vennero introdotti i costumi romani. Egli desiderava avere un vescovo per i suoi cittadini e così si rivolse all'abate di Ripon, Vilfrido (12 ott.) che nel 664, con il consenso di re Oswy di Northumbria, sovrano supremo e padre di Alcfrido, venne mandato in Gallia per essere consacrato vescovo.
Vilfrido, però, si trattenne oltremanica e così Oswy, forse costretto dagli eventi e particolarmente dalla morte di Tuda, vescovo dei northumbri, intervenne e mandò Chad nel Kent perché ricevesse l'ordinazione episcopale e occupasse la sede vescovile. Non è chiaro se Oswy intendesse snobbare Alcfrido o se l'abate dell'altro monastero reale di Deira fosse l'unica alternativa possibile all'assenza prolungata di Vilfrido. Indipendentemente da quanto accadde realmente, non si può però dubitare della santità e delle qualità di Chad: se a questo proposito ha già un grande peso la lode di Beda (25 mag.) che lo definiva: «Uomo santo [...] erudito sulle Scritture e zelante nel promuovere il loro insegnamento», è ancor più attendibile la testimonianza di Eddio, biografo di Vilfrido che, parlando del rivale del suo eroe, dice: «Servo di Dio molto devoto ed eccezionale predicatore».
Una volta arrivato nel Kent, Chad scoprì che l'arcivescovo Deusdedit era morto e, visto che c'era un vescovo nel regno dei sassoni occidentali, Chad proseguì il viaggio c venne consacrato nei pressi di Wine da due vescovi britannici di dubbia ortodossia. In quel periodo Chad non doveva avere più di trent'anni se è corretta l'affermazione di Beda, secondo il quale Chad ed Egberto, che sarebbe morto nel 729 all'età di novant'anni, erano stati contemporaneamente e in giovane età in Irlanda.
Tornando nel suo paese d'origine, la Northumbria, Chad si ispirò ad Aidano e a Cedd. Predicò ovunque il Vangelo preferendo andare a piedi piuttosto che a cavallo e quando Vilfrido, tornato in Northumbria, trovò Chad che svolgeva le funzioni di vescovo, si ritirò nel proprio monastero di Ripon.
Nel 669 Teodoro di Tarso (19 set.), ordinato arcivescovo al posto di Deusdedit, arrivò in Inghilterra. Una delle sue prime attività fu quella di visitare ogni parte del paese e di ordinare vescovi dove erano necessari. Arrivato in Northumbria accolse la protesta di Vilfrido e disse a Chad che la sua consacrazione era stata irregolare, al ché il santo rispose: «Se tu giudichi che io sia stato consacrato vescovo in modo non regolare, senza difficoltà mi dimetto dal mio ufficio; infatti io non me ne sono mai ritenuto meritevole ma costretto ad accettarlo per ubbidienza, ho acconsentito, benché' indegno». Commosso dalla sua umiltà, Teodoro concesse l'ufficialità che mancava all'ordinazione episcopale di Chad, ed egli poi si ritirò a Lastingham.
Anche questa volta non fu per molto tempo. La Merda era rimasta senza vescovi da quando era morto Iaruman nel 667, così re Wulfhere chiese a Teodoro di nominare un successore. Invece che consacrare un nuovo vescovo, l'arcivescovo chiese a re Oswy Chad e gli assegnò una diocesi che si estendeva dalla Mercia fino a Lindsey. Ordinò al nuovo vescovo di muoversi a cavallo quando doveva affrontare un lungo viaggio a servizio del Vangelo. Siccome Chad cercò di protestare, l'arcivescovo, che aveva quasi settant'anni, risolse la questione sollevando e mettendo personalmente Chad sul dorso di un cavallo (è presumibile che Chad fosse piccolo e leggero).
Il santo stabili la propria sede a Lichfield e vicino alla chiesa costruì un luogo dove, quando non doveva assolvere ad altri compiti, si ritirava a pregare assieme ad altri sette o otto monaci. Wulfhere donò a Chad anche un terreno presso Ad Barvae, probabilmente l'attuale Barrow della contea di Lindsey, dove fondare un monastero.
Secondo Beda, un giorno del 672, Owine, uno dei suoi monaci, mentre si trovava all'aperto a lavorare, sentì un canto dolce e gioioso. 11 suono si fece a lui sempre più vicino, raggiunse l'oratorio nel quale Chad stava pregando e, dopo circa mezz'ora, si allontanò verso il cielo. Chad aprì la finestra dell'oratorio per chiamare Owine e gli disse di andare a prendere i suoi compagni.
Quando furono tutti radunati Chad disse ai frati di vivere in pace con tutto e tutti e di rimanere fedeli alle regole monastiche che avevano imparato da lui e dai suoi predecessori. Annunciò quindi che l'ora della sua morte era prossima: «Quell'ospite amabile che è venuto a trovare anche i nostri fratelli, oggi si è degnato di venire da me e di chiamarmi via dal mondo. Perciò, tornando in chie sa, dite ai fratelli di raccomandare a Dio la mia anima con preghiere».
Sette giorni dopo, il 2 marzo, dopo aver comunicato al corpo e sangue di Cristo, Chad morì per quella peste che già aveva mietuto tante vite tra la sua gente. Il suo vecchio amico Egberto affermò che era stata vista l'anima di Cedd scendere assieme a uno stormo di angeli per scortare il fratello dalla vita terrena a quella celeste. Chad aveva sempre in mente il giorno del giudizio; ogni volta che si alzava un forte vento, interrompeva qualsiasi cosa stesse facendo e iniziava a invocare il perdono di Dio per la razza umana. Se il vento si faceva ancora più forte, egli si prostrava a terra in preghiera; se il temporale era violento o se c'erano lampi e tuoni, allora correva in chiesa dove rimaneva in preghiera o recitando salmi finché il cielo non si rasserenava. «Il Signore ha tuonato dal cielo» era solito dire «e l'Altissimo ha emesso la sua voce; ha scagliato le sue frecce e li ha dispersi, ha moltiplicato le folgori e li ha atterriti. Infatti il Signore sconvolge l'aria, scatena i venti, scaglia fulmini, tuona dal cielo per spingere gli abitanti della terra a temerlo, per richiamare i loro cuori al ricordo del giudizio futuro, per dissiparne la superbia e abbatterne l'audacia, richiamando alle loro menti quel terribile momento quando egli verrà sulle nubi, tra cielo e terra in fiamme, in grande potenza e maestà, per giudicare i vivi e i morti. Perciò noi dobbiamo corrispondere con il dovuto timore e amore al suo ammonimento celeste; e ogni volta che, squassato il cielo, ci minaccia e alza la mano come per ferirci, e però ancora non ci colpisce, dobbiamo implorare subito la sua misericordia e, aperti i recessi del nostro cuore, tolto ciò che resta dei vizi, dobbiamo operare preoccupandoci di non meritare di essere da lui puniti.»
Chad venne sepolto vicino alla chiesa di S. Maria, ma ben presto le sue ossa vennero traslate nella chiesa di S. Pietro che si trovava dove sorge l'attuale cattedrale di Lichfield. Si dice che in entrambi i luoghi si siano verificati miracoli e forse anche per questo il suo culto si è diffuso ampiamente. Ai tempi del Venerabile Beda sulla tomba del santo era presente una cassa di legno che presentava una piccola apertura su un lato, apertura nella quale i pellegrini potevano infilare una mano per prendere un po' di polvere: si credeva che quella polvere mescolata all'acqua avesse il potere di sanare i malati.
Il nome di Chad compare nei calendari e nelle litanie anglosassoni e a esso sono dedicate molte chiese medievali delle contee dell'Inghilterra centrale.
Secondo un'altra leggenda Wulfhere fece costruire monasteri e sovvenzionò quello di Peterborough per una penitenza comminatagli in confessionale da Chad. Il manoscritto dell'vJTT secolo, conosciuto come I Vangeli di S. Chad o I Vangeli di Lichfield (conservato attualmente nella biblioteca della cattedrale di Lichfield), venne probabilmente associato solo in un secondo momento al reliquiario di Chad.
Le reliquie furono traslate più volte dopo la conquista normanna, alcune vennero salvate dal periodo della Riforma, ma all'inizio del xix secolo, dopo che erano state divise e trasportate da un luogo all'altro, si temette che fossero andate perdute.
Nel 1839, nel luogo dove sorgeva una cappella dedicata al santo, iniziò l'opera di costruzione della cattedrale cattolica di Birmingham; nello stesso periodo ad Aston Hall, vicino a Stone, nello Staffordshire, sono state scoperte sei sue ossa dentro una cassetta. Quando nel 1841 venne consacrata la cattedrale, le ossa sono state collocate in uno scrigno e poste sull'altare maggiore; nel 1931 la tibia è stata presa e portata in un reliquiario della cappella di S. Edoardo.
L'arcivescovo Couve de Mourville ha permesso che le reliquie fossero sottoposte ad analisi osteologiche e a datazione al radiocarbonio; i risultati degli esami sono stati pubblicati nel 1996: la tibia è stata fatta risalire secolo, mentre le altre ossa, di almeno due persone diverse, al VII. Vista la coincidenza cronologica, queste ultime reliquie dunque, adesso riposte nel loro scrigno della cattedrale di S. Chad, potrebbero essere collegate con buona probabilità al nostro santo e in parte appartenere direttamente a lui, patrono dell'arcidiocesi di Birmingham.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Lichfield in Inghilterra, san Ceadda, vescovo, che nelle allora povere province della Mercia, del Lindsey e dell’Anglia meridionale, resse l’ufficio episcopale, impegnandosi ad amministrarlo secondo l’esempio degli antichi Padri in grande perfezione di vita.
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