San Felice IV

San Felice IV
Nome: San Felice IV
Titolo: Papa
Nascita: Sannio
Morte: 530 circa, Roma
Ricorrenza: 12 ottobre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione


A parte il fatto che era di origine sannita, non si sa nulla della prima parte della vita di Felice, che in veste di diacono fu membro di una delegazione inviata da papa Ormisda (6 ago.) a Costantinopoli nel 519 per sanare lo scisma Acaciano. Alla morte di papa S. Giovanni I (18 mag.) nel 526, la sede rimase vacante per cinquantotto giorni, e poi il 12 luglio fu eletto Felice come successore. Data l'inclusione postuma dell'antipapa Felice II (355-365) nell'elenco dei papi legittimi, fu chiamato Felice IV, anche se per precisione dovrebbe essere Felice III. Secondo il Liber Pontificalis, fu consacrato per ordine del re ostrogoto ariano, Teodorico il Grande (474-526), che governava l'Italia dal 493.

Questa dichiarazione piuttosto ardita collima con l'affermazione che il lungo ritardo tra la morte di Giovanni I e l'elezione di Felice fosse dovuto a una lotta di potere in atto a Roma a quel tempo tra due fazioni distinte, i goti e i bizantini, che alla fine si risolse quando Teorico si schierò dalla parte del candidato che riteneva avrebbe appoggiato, se non favorito, i goti.

Alla fine dell'agosto 526, Teodorico era già morto, ma la posizione di Felice fu al sicuro: era rispettato dal clero e dal popolo di Roma come persona moralmente integra, e i suoi rapporti con il nipote ed erede di Teodorico, Atalarico (526-534), e la sua vedova, Amalassunta, che agirono da reggenti mentre Atalarico era ancora minorenne, furono buoni, e Felice ne approfittò per promuovere gli interessi della Chiesa, ottenendo un decreto in base al quale il papa sarebbe stato giudice in ogni causa, civile e penale, contro i membri del clero, e che chiunque non avesse osservato questa legge avrebbe dovuto pagare una multa, che la Santa Sede avrebbe potuto distribuire tra i poveri. L'ultimo dettaglio era caratteristico di Felice, noto per il suo impegno verso i poveri, oltre che per la semplicità e l'umiltà.

Felice è conosciuto per aver tenuto una corrispondenza in particolare con S. Cesario di Arles (27 ago.) (sono state tramandate alcune lettere in cui approva un suggerimento secondo cui i laici avrebbero dovuto affrontare una sorta di esame prima di essere ordinati sacerdoti, e si duole del fatto che alcuni sacerdoti ordinati siano ritornati alla vita secolare), oltre ad aver offerto a Cesario il suo totale appoggio nella disputa contro il semipelagianesimo. Quando le opinioni di Cesario sulla grazia furono criticate a un sinodo tenuto a Valenza, gli inviò venticinque proposte basate sulle opere di S. Agostino sulla grazia, riassunte al concilio d'Orange nel 529 e che contribuirono a far terminare questa controversia.

L'altro suo gran contributo riguarda il campo dell'edilizia: fece ricostruire la basilica di S. Saturnino, danneggiata da un incendio, e trasformò diversi edifici nei Fori cristiani. In questo contesto, fu un fatto notevole che la biblioteca di Vespasiano divenisse la chiesa dei SS. Cosma e Damiano, in cui vi è un ritratto completo di Felice che regge il modellino di una chiesa, in uno dei mosaici più spettacolari della città, importante non per la somiglianza del soggetto, ma perché si trattava della prima raffigurazione di un papa vivente con i santi.

Le stampe popolari generalmente raffigurano Felice che fa l'elemosina ai poveri, e questa generosità di spirito e interesse per le sofferenze umane sono riassunti nell'epitaffio: pauperihus largus, miseris solacia praestans.

L'ultima azione di Felice, prima della sua morte avvenuta nel 530, fu controversa: dopo aver chiamato i suoi seguaci tra il clero e il senato accanto al suo letto di morte, Felice emise un "precetto", nominando il suo arcidiacono Bonifacio come successore, e ne fece circolare alcune copie a Roma c Ravenna.

Inevitabilmente, forse, questa manovra essenzialmente anticostituzionale condusse, dopo la morte di Felice, all'elezione di un altro antipapa, ma bandì anche ogni discussione sulla scelta del successore di un papa, se questi era ancora in vita.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma, san Felice IV, papa, che trasformò due templi del Foro romano in una chiesa in onore dei santi Cosma e Damiano e si adoperò molto per la retta fede.

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