San Ferreolo di Vienne
Nome: San Ferreolo di Vienne
Titolo: Vescovo
Morte: 303 circa, Vienne, Francia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
La passio di S. Ferreolo è più o meno attendibile, ma non vi sono dubbi sul suo martirio, e il culto, menzionato da Gregorio di. Tours (17 nov.) e Venanzio Fortunato (14 dic.), è molto antico. Secondo la passio era un tribuno che era stato battezzato ma che tenne segreta la sua religione. Visse a Vienne, e S. Giuliano di Brioude (28 ago) lo ospitò nella sua casa. Allo scoppio della persecuzione, Giuliano, che aveva professato pubblicamente la sua fede, fu condannato a morte, mentre Ferreolo fu preso in custodia per non aver arrestato cristiani. Il giudice affermò che riceveva un salario dallo stato e che il suo dovere era di obbedire agli ordini. Ferreolo rispose che era in grado di mantenersi anche senza il loro denaro, e servire Dio, ma che avrebbe preferito morire piuttosto che rinnegare la sua fede. Il giudice per tutta risposta lo fece flagellare e poi gettare nella cella più malsana della prigione. Al terzo giorno, le catene si spezzarono miracolosamente e riuscì a fuggire in modo rocambolesco, abbandonando la città attraverso porta dei Leoni e attraversando il Rodano a nuoto, ma fu catturato e decapitato sulla riva del fiume. I cristiani di Vienne recuperarono il corpo e lo seppellirono, oltre a edificare una chiesa sulla tomba. Qualche tempo dopo, il Rodano straripò, rendendo insicura la chiesa. Nel 473 circa, S. Mamerto (11 mag.) ne fece costruire un'altra entro le mura cittadine in cui collocare le reliquie (la traslazione è descritta dettagliatamente da Gregorio di Tours (21 nov.). La leggenda che la testa di Giuliano de Brioude sia stata rinvenuta nella tomba di Ferreolo è messa in discussione da Delehaye, che non la tiene in gran conto. Questo Ferreolo non dovrebbe essere confuso con S. Ferreolo di Limoges, morto nel 591 circa, e commemorato nello stesso giorno.
MARTIROLOGIO ROMANO. Nel territorio di Vienne, in Francia, san Ferréolo, martire, che, come si narra, durante la persecuzione si rifiutò, pur essendo tribuno, di arrestare i cristiani e, fatto prigioniero per questo motivo per ordine del governatore, fu crudelmente flagellato e gettato in carcere; riuscito a fuggire, fu nuovamente catturato dagli inseguitori e ricevette con la decapitazione la palma del martirio.
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