San Gildas di Rhuys
Nome: San Gildas di Rhuys
Titolo: Abate
Nascita: Scozia
Morte: 570 circa, Houat, Bretagna, Francia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Era nato probabilmente nella zona della valle inferiore del Clydc in Scozia e ancora giovane si era trasferito in Galles, entrando come monaco a Llanilltud Fawr, il monastero fondato un secolo prima da S. Iltud (6 nov.) sulla costa meridionale del Glamorgan. possibile anche che sia stato dapprima sposato e che sia poi rimasto vedovo.
Noto con l'appellativo "il Saggio", divenne un elemento importante nella vita monastica gallese annoverando tra i suoi discepoli alcuni importanti monaci irlandesi, tra i quali probabilmente anche S. Finniàn di Clonard (12 dic.). Sembra che abbia visitato l'Irlanda, mantenendo successivamente una corrispondenza con alcuni monasteri irlandesi che chiedevano il suo consiglio. Visse anche sull'isola di Flatholm nel canale di Bristol, dove potrebbe aver scritto il suo De Excidio et Conquestu Britanniae come pure avervi copiato un messale per S. Cadoc (21 set.), il maestro di Finnin.
Trascorse i suoi ultimi anni di vita in Bretagna, vivendo per un po' come eremita su un'isola nella baia del Morbihan (a sud della costa bretone, a est della penisola di Quiberon). Qui aveva fondato un monastero che divenne poi il centro del suo culto; l'isola è ancora conosciuta come l'Ile aux Moines.
In questo periodo Gildas percorse la Bretagna e si fa risalire a quegli anni anche il suo viaggio in Irlanda. La data della sua morte è collocata al 554, anche se generalmente si preferisce una data successiva, intorno al 570; la cronologia è complicata dall'ipotesi di omonimia con un altro personaggio, avanzata da alcuni.
Il De Ext.:* dio Britanniae è un atto di accusa contro la decadenza di governanti ed ecclesiastici, e attribuisce la colpa della vittoria degli invasori anglosassoni alla vita scandalosa condotta dai bretoni. Definita da Beda (25 mag.) un sermo flebilis, una "storia lacrimevole", e accusata di essere una mera "geremiade", questa opera rivela invece una vera forza retorica, ispirata ai testi di denuncia dell'Antico e Nuovo Testamento: non fu scritta come opera storica ma per far conoscere «le miserie, gli errori e la rovina della Britannia».
Il nuovo Martirologio Romano dice che Gildas scrisse, plorans populi sui calamitates, increpansque principum et cleri pravitatem ("piangendo sulle calamità abbattutesi sul suo popolo, e accusando i governanti e il clero per la loro depravazione"). Gildas mostra di essere un uomo molto colto, esperto di Virgilio, di Ignazio di Antiochia e delle Scritture, e anche un moralista di grande forza. I suoi scritti erano noti nell'xi secolo all'arcivescovo Wulfstan di York, che se ne servì nel suo Sermone del lupo, in cui deplorava le disgrazie abbattutesi sul regno di Etelredo l'Indeciso.
Un'edizione dei suoi scritti, curata da Polydore Vergil nel 1525, fu il primo tentativo di edizione critica di un testo storico in Inghilterra. Gildas viene commemorato il 29 gennaio in alcuni antichi martirologi irlandesi, nel messale di Leofric (t ca. 1050) e in altri antichi calendari, ma la sua memoria è più viva in Bretagna, dove la diocesi di Vannes celebra in questo giorno la sua festività.
MARTIROLOGIO ROMANO. In Bretagna, san Gilda, detto il Sapiente, abate: scrisse sullo sterminio della Bretagna, deplorando le sventure del suo popolo e rimproverando la malvagità dei principi e del clero; si tramanda che abbia fondato il monastero di Rhuys di fronte al mare e che sia morto nell’isola di Houat.
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