Nome: San Giovanni Climaco
Titolo: Abate
Nascita: 525 circa, Palestina
Morte: 30 marzo 605, Monte Sinai, Egitto
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Questo Santo, originario di Palestina, è noto più che per la sua vita, per i suoi scritti, particolarmente per quella sua opera ascetica e mistica intitolata La Scala della perfezione (in greco Climax, onde il nome di Climaco). Nacque circa il 525.
I suoi genitori posero ogni cura nell'educazione del suo ingegno e fin dalla fanciullezza acquistò una scienza non comune, sì da meritare il nome di Scolastico. A sedici anni abbandonò tutto e si ritirò sul monte Sinai, ove parecchi solitari vivevano vita angelica. Temendo che la dimora in monastero potesse essergli occasione di dissipazione, scelse un romitaggio appartato, sotto la guida di un santo e vecchio monaco chiamato Martino. Per evitare la vanità, si diede ad un rigoroso silenzio e poneva ogni studio nel nascondere la rara scienza che possedeva; si distinse pure in modo particolarissimo nell'ubbidienza. Dopo quattro anni di intensissima preparazione e di penitenza, si consacrò a Dio colla professione religiosa.
Dopo la morte del suo direttore si ritirò cogli anacoreti di Thole, alle falde del Sinai, lontano cinque miglia dalla chiesa, ove si recava ogni sabato e domenica per assistere alle funzioni e comunicarsi.
Altra cura particolare pose nell'astenersi da ogni singolarità, anche nel cibo: mangiava di tutto ciò che permetteva la regola: però era sempre parco e sobrio. Per meglio dedicarsi alla preghiera e sempre più inabissarsi nella contemplazione e nell'unione con Dio, di tanto in tanto si ritirava in una grotta, che appositamente si era scavata; qui si abbandonava ai più santi trasporti del suo immenso amore serafico e Dio lo ricambiava con le più intime comunicazioni e coi più segnalati favori.
Sì grande lucerna però non poteva rimanere sotto il moggio. Dio non volle privare di tanto tesoro le anime, col nasconderlo. La sua santità divenne palese e le turbe, sitibonde di verità, correvano a lui, ricevendone salutari ammaestramenti e la guarigione dalle loro piaghe spirituali. Venne tacciato di superbia e per un anno non ebbe più relazioni con nessun esterno : ma poi, ad istanza dei confratelli, riprese la sua missione di medico delle anime.
Nell'anno 600 venne eletto abate del Monte Sinai e superiore di tutti i monaci ed anacoreti di quelle contrade. Una grande siccità desolava in quei giorni la Palestina e l'Arabia, ed egli ottenne da Dio la tanto bramata pioggia ristoratrice.
Dopo quattro anni rinunciò alla sua carica. Morì poco dopo: il 30 marzo del 605.
PRATICA.
Preghiamo la bontà divina che ci conceda la virtù del silenzio. PREGHIERA.
Dio onnipotente e misericordioso, che ti degnasti di darci in S. Giovanni Climaco un mirabile maestro di perfezione, concedici, te ne preghiamo, di mettere in pratica ciò che ha insegnato e di imitare i suoi esempi. MARTIROLOGIO ROMANO.
Sul monte Sinai, san Giovanni, abate, che scrisse per l’istruzione dei monaci il celebre libro intitolato “La Scala del paradiso”, nel quale presentò un cammino di perfezionamento spirituale nella forma di una salita di trenta gradini verso Dio, meritando per questo il soprannome di Clímaco. La Scala della Perfezione
La Scala della perfezione (conosciuta anche come Scala Paradisi o La Scala spirituale) è l’opera più famosa di San Giovanni Climaco. Questo trattato spirituale è stato scritto per guidare i monaci nella loro ascesa verso la perfezione cristiana ed è ancora oggi considerato un classico della spiritualità ortodossa.
Struttura e contenuto
L’opera si basa sulla metafora della scala di Giacobbe (Genesi 28,12), simbolo della progressione spirituale verso Dio. San Giovanni Climaco descrive trenta gradini che rappresentano altrettante virtù e stadi di perfezione da raggiungere per l’unione con Dio. Ogni gradino affronta un aspetto specifico della vita monastica e dell’ascesi cristiana.
titolo La scala del paradiso
autore Scuola russa anno XVI sec
Alcuni gradini principali
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Distacco dal mondo – Il primo passo verso la perfezione è il distacco dai beni materiali e dalle preoccupazioni mondane.
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Obbedienza – Elemento centrale della vita monastica, l'obbedienza ai superiori e alla volontà di Dio porta alla vera umiltà.
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Penitenza e lacrime – Il pentimento sincero è visto come un mezzo per purificare l’anima e avvicinarsi a Dio.
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Umiltà e mitezza – L’umiltà è considerata una delle virtù fondamentali per progredire nella vita spirituale.
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Preghiera pura e contemplazione – Il gradino più alto della scala è la preghiera incessante e l’unione mistica con Dio.