San Gregorio Illuminatore
Nome: San Gregorio Illuminatore
Titolo: Vescovo, Apostolo degli Armeni
Nascita: 257 circa, Armenia
Morte: 332 circa, Armenia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
I racconti di come e per merito di chi il cristianesimo giunse per la prima volta in Armenia variano, specialmente a livello locale, dove abbondano le leggende. Ciò che ora sembra certo è che fu introdotto durante il u o il III secolo, probabilmente da missionari che provenivano dalla Siria e dalla Persia, a ogni modo, Gregorio di Ashtishat, "l'Illuminatore", è venerato dagli armeni come santo e patrono nazionale. Secondo le notizie a disposizione, che è attendibile solo a tratti, nacque in Armenia nel 260 circa, quando il paese fu occupato dai persiani, ma non si sa dove o in che circostanze. Esiste una tradizione piuttosto incerta che sostiene fosse figlio di un principe dei parti di nome Anak, che uccise Cosroe I d'Armenia, e che fu salvato, come Mosè, a Cesarea in Cappadocia, quando il re sul letto di morte ordinò lo sterminio della sua famiglia. Sembra che sia stato battezzato e sia cresciuto a Cesarea, dove si sposò ed ebbe due figli, i SS. Aristachio e Vardano.
Quando Tiridate, figlio di Cosroe, ritornò dall'esilio con un esercito per rivendicare il trono del padre, fu affidato a Gregorio, che a questo punto probabilmente era già stato ordinato sacerdote, un incarico a corte, ma, in ogni caso, si alienò presto le simpatie del re, per il suo zelo nel convertire la gente e il suo complessivo appoggio ai cristiani armeni. Una volta che Tiridate cominciò attivamente a perseguitare i cristiani, Gregorio fu uno dei primi a subire il martirio, ma quando anche il figlio del re si convertì (è venerato come santo) la situazione cambiò. Nel 314, al momento della consacrazione di Gregorio come vescovo, il cristianesimo fu dichiarato religione ufficiale dell'Armenia, che perciò diventò il primo stato cristiano.
Gregorio fu consacrato vescovo a Cesarea, ma poi si trasferì molto presto ad Ashtishat, che scelse come sua sede, e dove, a quanto pare, era necessario partire da zero, cosa che fece con grande energia ed entusiasmo. Il clero non esisteva, perciò scelse alcuni giovani uomini, impartì loro una buona istruzione di base per quanto riguardava la Scrittura e la moralità cristiana, e insegnò loro il greco e il siriaco; nel frattempo, con l'aiuto di missionari greci e siriani organizzò la sua Chiesa e si dedicò a istruire i conversi. Al concilio di Nicea del 325, Gregorio mandò il figlio Aristachio come suo rappresentante e subito dopo lo consacrò vescovo al suo posto. La sede, in effetti, era ereditaria fino al secolo successivo, quando S. Isacco (9 set.) ordinò che i sacerdoti sposati non potevano diventare vescovi. Nel 330 circa, Gregorio stesso si ritirò in eremitaggio sul monte Manyea, dove fu trovato senza vita da un pastore tra il 330 e il 332; fu poi seppellito a Thortan.
Le leggende su Gregorio abbondano: esiste una raccolta importante contenuta in una "storia" che sembra sia stata scritta da un segretario di Tiridate di nome Agathangelos, sebbene in realtà risalga alla seconda metà del v secolo, in base alla quale, dopo aver suscitato lo sdegno di Tiridate, Gregorio fu torturato, poi rinchiuso in una prigione o un pozzo fetido per quindici anni, dimenticato da tutti eccetto che da una vedova gentile, che lo aiutò a mantenersi in vita.
In seguito, dopo il martirio di Hripsime, Tiridate fu tramutato in un cinghiale, perciò Gregorio fu fatto uscire dal pozzo, perché le sue preghiere erano necessarie per farlo ritornare uomo. Dopo aver digiunato, pregato e predicato per settanta giorni, Gregorio ebbe una visione a Valarsharpat, vicino al monte Ararat, in cui gli si chiedeva di costruire la chiesa cattedrale d'Armenia in quel luogo (questa storia fu probabilmente ideata al fine di sostenere la richiesta della Chiesa armena di essere indipendente da Cesarea.)
Gli armeni celebrano liturgicamente questi eventi come i Dodici Tormenti, la Prigionia del Pozzo, la Liberazione dal Pozzo, e la Visione, oltre alle altre feste del santo. È probabile che la storia del cinghiale sia meno fantastica di quanto sembri. Si dice che Tiridate si sia convertito al cristianesimo, dopo che Gregorio lo guarì da una malattia grave, forse identificata con la licantropia, un disturbo mentale per cui il malato crede di essere un lupo o qualche altra bestia selvaggia.
S. Gregorio è talvolta venerato come martire, ma è un errore. Esistono prove di un culto nell'Italia meridionale, dove probabilmente fu introdotto per merito di "coloni" armeni. Una chiesa a Napoli afferma anche di custodire una parte delle sue reliquie, ma è improbabile persino che siano state portate fuori dell'Armenia. S. Gregorio è commemorato nel canone della Messa armena.
MARTIROLOGIO ROMANO. In Armenia, san Gregorio, detto l’Illuminatore, vescovo, che dopo grandi fatiche si ritirò in una grotta alla confluenza dei rami del fiume Eufrate e qui riposò in pace, dopo essersi guadagnato la fama di apostolo degli Armeni.
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