San Lamberto di Maastricht
Nome: San Lamberto di Maastricht
Titolo: Vescovo e martire
Nascita: VII secolo, Maastricht
Morte: 17 settembre 705, Liegi
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Landeberto, noto successivamente come Lamberto, fu il soggetto di non meno di cinque Vile, la prima scritta nell'VIII secolo, l'ultima nel xii. Nacque nel periodo tra il 633 e il 638 da una famiglia nobile e ricca di Maastricht, che presto sarebbe diventata la città principale della diocesi di Liegi. Secondo i biografi, sarebbe stato insolito che i genitori fossero cristiani, giacché il paganesimo era ancora molto forte in quella zona a quel tempo; nonostante ciò, Lamberto ricevette la sua istruzione a corte, dal vescovo di Tongres-Maastricht, S. Teodardo (10 set.), e alla fine intraprese il sacerdozio. Lo stesso biografo lo descrive in questo periodo, probabilmente con sufficiente accuratezza nonostante il fervore precedente, come «un giovane prudente e di bell'aspetto, cortese e con un bel modo di parlare e di comportarsi; di buona costituzione, forte, un buon lottatore, dalla mente chiara, affezionato, puro e umile, e appassionato di lettura». All'assassinio di Teodardo nel 670 circa, Lamberto fu scelto come successore.
Era vescovo da appena cinque anni, quando fu coinvolto nel tumulto politico successivo alla morte di Childerico II di Neustria e Borgogna (656-675). Ebroino, il precedente sindaco del palazzo di Neustria, avido di potere, approfittando della situazione, si vendicò di tutti quelli che avevano appoggiato Childerico, e nel frattempo Lamberto fu espulso dalla sua sede. Dagoberto II d'Austrasia (676-679), presso il quale si rifugiò inizialmente, chiese ai monaci di Stavelot-Màlmedy di accoglierlo e di trattenerlo in una sorta di arresti domiciliari per la sua sicurezza, e nel frattempo lo sostituì nel suo incarico alla diocesi di Liegi con un certo Paramondo.
Fu così che Lamberto, nei successivi sette anni, visse semplicemente come un membro della congregazione di Stavelot-Màlme-dy, e il suo biografo offre un aneddoto per illustrare la nuova condizione di vita: una notte d'inverno, Lamberto fece cadere una scarpa provocando un discreto rumore, e quando l'abate ordinò che il responsabile uscisse all'aperto per pregare davanti alla gran croce che si trovava all'esterno della porta della chiesa, senza profferire una parola, uscì, a piedi nudi con addosso solo la camicia. Stava pregando da tre o quattro ore davanti alla croce, quando l'abate chiese ai monaci, che si stavano riscaldando dopo il mattutino, se fossero tutti presenti, ed apprendendo che il responsabile del rumore notturno era ancora fuori, chiese che fosse fatto entrare e fu sbalordito quando vide Lamberto mezzo congelato.
All'assassinio di Ebroino nel 680, Pipino di Héristal lo sostituì nell'incarico di sindaco di palazzo, e desiderando consolidare la sua posizione, immediatamente reintegrò tutti i sacerdoti e i vescovi, tra cui Lamberto, che erano stati banditi.
Dopo anni di separazione forzata dai suoi fedeli, quest'ultimo ritornò a Maastricht colmo d'energia e zelo, e il periodo che seguì fu fecondo per lui: non solo compì molto seriamente i suoi doveri di vescovo all'interno della zona diTongres-Maastricht, ma si recò personalmente a convertire i pagani che ancora restavano nel Campine e nel Brabante, e in collaborazione con S. Landrada (8 lug.) fondò un monastero per monache a Munsterblizen.
Esistono due descrizioni delle circostanze che condussero alla morte di Lamberto: secondo la più tarda, che risale al ix secolo, Pipino iniziò una relazione con Alpais, sorella della moglie, S. Plectrude, e quando Lamberto li rimproverò, Alpais si lamentò con suo fratello, Dodo, che si occupò della faccenda e con un gruppo di seguaci attaccò Lamberto mentre stava pregando nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano a Liegí, uccidendolo. La versione preferita dai primi biografi di Lamberto, che scrivevano neWviii e ix secolo, raccontava che Clodoveo III (675) aveva garantito un privilegio d'immunità per i beni della chiesa della Madonna a Maastricht. Gli agenti del re, furiosi di non poter tassare la chiesa, alla fine riuscirono, molestando il vescovo, a causare una contesa con due parenti di Lamberto, che in risposta all'offesa, si occuparono della questione e uccisero gli agenti.
Dodo, amministratore importante delle proprietà reali e parente degli uomini uccisi, giunse con il suo esercito privato per ottenere vendetta. Lamberto ammonì i suoi parenti, sostenendo che avrebbero dovuto espiare la loro colpa, e in quell'occasione furono uccisi sul colpo. Uno degli uomini di Dodo poi si arrampicò fino alla finestra della camera in cui Lamberto si era chiuso a chiave e gettò una lancia, uccidendo il vescovo che stava pregando. Fra il 17 settembre e al massimo l'anno 705.
Qualunque sia la versione che riflette in modo migliore la realtà, la natura della morte di Lamberto, unitamente all'evidente santità del suo stile di vita, presto spinsero il popolo a venerarlo come martire. Il corpo fu poi trasferito a Maastricht, ma il popolo cominciò a narrare i miracoli che avvenivano nella casa in cui era morto, dove fu costruita una chiesa, e il suo successore, S. Uberto (3 nov.) vi fece traslare le reliquie. La città di Liegi crebbe intorno a questa chiesa, che divenne cattedrale quando Uberto istituì la sede nella nuova città, anziché a Maastricht. Lamberto è tuttora patrono di questa città, ed esistono prove che il culto fosse esteso sin dai primi tempi.
Per la metà del secolo, gli erano già state dedicate diverse chiese, e oggi esistono circa centoquattordici dedicazioni soltanto in Belgio. Alla fine dell'vili secolo il culto si era diffuso in Renania, Baviera, e Sassonia, ed esiste qualche testimonianza a sostegno della sua espansione anche in Francia ed Inghilterra, dove vi sono due chiese primitive dedicate a S. Lamberto, il cui nome compare in diversi calendari monastici, oltre che in quello di Sarum.
Oltre al culto ufficiale, ne esisteva anche uno fortemente popolare: Lamberto era invocato contro le malattie degli animali domestici, oltre che contro l'ernia e i calcoli biliari e renali. Inoltre, dato che la sua festa coincideva così spesso con la fine del raccolto, si svilupparono delle tradizioni, intorno a quest'aspetto. A Hainaut, Limburg e Brabante, per esempio, si raccoglievano le mele in questo giorno; a Liegi si seminava l'orzo. A Berlino, l'espressione Lambertus Wctter (il tempo atmosferico di Lamberto) è usata per descrivere una giornata splendente di sole, mentre altrove esiste il detto: «Saint Lambert pluvieux, neuf jours dangereux» (Se piove il giorno di S. Lamberto, i nove giorni successivi rappresentano un pericolo).
MARTIROLOGIO ROMANO. A Liegi in Austrasia, nell’odierno Belgio, passione di san Lamberto, vescovo di Maastricht e martire, che, mandato in esilio, si ritirò nel monastero di Stavelot; riavuta poi la sede, svolse degnamente il suo ministero pastorale, prima di divenire innocente vittima di uomini a lui ostili.
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