San Leodegario di Autun
Nome: San Leodegario di Autun
Titolo: Vescovo
Nascita: 616, Francia
Morte: 680 circa, Francia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Leodegario (Léger), nato nel 616 in Francia da una nobile famiglia alsaziana, fu educato alla corte reale e a Poitiers, dove lo zio era vescovo. Dopo l'ordinazione, gli fu affidata la vicina abbazia di Saint-Maixent, che riformò sulla base dei principi generali della Regula di S. Benedetto (11 lug.).
Godeva a quel tempo della fama di essere severo ed esigente e pare che, più che affetto e amore, abbia ispirato timore e rispetto. Fu successivamente chiamato a corte e, intorno all'anno 663, fu nominato vescovo di Autun in Borgogna, diocesi dilaniata da fazioni rivali.
Qui Leodegario restaurò la pace e un saldo governo, riformando il clero, edificando chiese e aiutando i poveri. Si adoperò anche per la riforma dei monasteri, sostenendo che se i monaci avessero vissuto come le varie regole richiedevano, le loro preghiere sarebbero state sufficienti a proteggere il mondo dalle calamità naturali.
Leodegario fu pesantemente coinvolto nelle vicende politiche di corte. Per un certo periodo il re Childerico II gli offrì protezione, ma poi, a causa dell'opposizione di Leodegario alle sue nozze irregolari, gli divenne ostile. Inevitabilmente, vista la situazione, Leodegario si procurò dei nemici e tra essi spicca Ebroino, figura potente interessata all'unificazione dei regni franchi.
Quando Leodegario, dopo aver trascorso un certo periodo in esilio, fu ristabilito ad Autun, Ebroino decise di vendicarsi, ponendo l'assedio alla città, finché Leodegario, dopo aver tentato la difesa, gli si consegnò per scongiurare ulteriori spargimenti di sangue. Leodegario e suo fratello furono accusati di complicità nella morte del re, da poco assassinato, e furono duramente torturati nella speranza che confessassero.
Il fratello fu ucciso (il Martirologio Romano lo menziona come martire), mentre Leodegario, pur gravemente mutilato, si riprese. Successivamente scrisse alla madre, diventata suora, che la morte del figlio doveva essere motivo di gioia, non di dolore, e che i loro nemici dovevano essere perdonati.
Due anni dopo, nuovamente catturato da Ebroino, fu deposto da un sinodo locale di vescovi e poi assassinato. Le ragioni che hanno portato al conflitto tra Leodegario ed Ebroino sono complesse e comunque di ordine politico, tant'è vero che a quel tempo alcune persone rispettabili si schierarono dalla parte del secondo contro il santo. Si deve riconoscere che rimane poco chiaro perché egli debba essere considerato come martire, dal momento che il suo assassinio pare essenzialmente un delitto politico.
Le reliquie di Leodegario furono portate nel monastero di Saint-Maixent nel 682 e il suo culto divenne popolare in Francia soprattutto nei dintorni di Poitiers, in Alsazia, in Arras (dove era stato torturato) e, ovviamente, nella stessa Autun.
Molti monasteri pretendono di avere parte delle sue reliquie e un gran numero di chiese gli sono state dedicate. Il suo culto si diffuse in Inghilterra, dove sorsero alcune chiese in suo onore e dove il suo nome appariva in calendari monastici.
MARTIROLOGIO ROMANO. Nell’odierna Saint-Léger nel territorio di Arras, nella Francia settentrionale, passione di san Leodegario, vescovo di Autun, che, dopo molte torture e l’accecamento, fu ingiustamente ucciso da Ebroíno maggiordomo di corte del re Teodorico. Con lui si venera la memoria di suo fratello san Gerino, martire, che, due anni prima, sempre per ordine di Ebroíno, morì lapidato.
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