San Luciano di Antiochia
Nome: San Luciano di Antiochia
Titolo: Martire
Nascita: 235 circa, Samsat, Siria del Nord
Morte: 7 gennaio 312, Nicomedia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Mai la Chiesa di Dio nei suoi giorni di pace e di trionfo, dimenticherà quanto vada debitrice all'èra dei Martiri, anzi fino alle ultime generazioni ella mostrerà ai suoi figli le gesta sublimi di quegli eroi. affinchè possano attingere da essi forza e coraggio nel seguire la fede.
Oggi appunto la Chiesa onora uno di coloro che appartennero alla eletta schiera dei Martiri che nei primi tempi della Chiesa di Cristo irrorarono la terra del loro sangue: S. Luciano.
Questo Santo nacque a Samsat nella Siria del Nord, da ricchi genitori pagani, che l'educarono al culto dei falsi dèi.
Aveva appena dodici anni, ma il suo bel cuore piacque a Dio, ed illuminato da luce divina intese la celeste chiamata : fu istruito da santi monaci e ricevette con gioia il Battesimo. Ora Luciano, rigenerato nelle acque salutari, lo vedremo qual bianca colomba volare verso il monte della perfezione. Lasciato non senza rimpianto il paese natio, venne in Edessa, e sotto la guida di un certo Macario, interprete delle Divine Scritture, si applicò allo studio di quelle e nello stesso tempo agli esercizi di una vita mortificata e santa.
Scarso il suo cibo, austere le penitenze, Luciano trascorreva i giorni in un'intima unione con Dio, che lo consolava con doni celesti. Si portò ad Antiochia e quivi, ordinato sacerdote, raccolse attorno a se al
cuni giovani fervorosi, e con loro s'applicò a trascrivere la Sacra Scrittura. Trovandola alquanto alterata dagli eretici, ne intraprese una accuratissima revisione, fondandosi sulla traduzione dei Settanta.
Trionfando in quel tempo l'eresia di Ano. S. Luciano ne rimase per alcun tempo intaccato: conosciuto però l'errore e le decisioni della Chiesa, venne a Nicomedia e quivi si riconciliò coi fedeli. Anzi, fu tanto il suo dolore per questo fallo, che bramò ardentemente cancellarlo col suo sangue. E Dio l'esaudì.
Era in quel tempo imperatore Massimino Daza, il quale, odiando i Cristiani, ne voleva distrutto lo stesso nome. L'editto venne emanato e la decima ed ultima persecuzione decretata: persecuzione ferocissima che popolò il cielo di uno stuolo innumerevole di Martiri.
Luciano ai primi sintomi della persecuzione si portò ad Antiochia per confortare e sostenere quei fedeli; vi stette alcun tempo ignorato, ma un eretico traditore lo diede in mano ai persecutori. Costoro lo condussero a Nicomedia dall'imperatore. Nel viaggio il santo prete riuscì a convertire quaranta soldati apostati, i quali ben presto con atroci tormenti e colla morte sopportata per la fede ripararono la loro debolezza.
L'ora del Santo era giunta: dopo alcuni giorni di prigionia, fu condotto innanzi all'imperatore e da questo tentato come tutti gli altri, di apostasia. Tutto fu inutile: la costanza dell'amante di Cristo vinse e mentre le sue membra venivano lacerate, egli innalzava inni al Signore: era il 7 gennaio del 312.
PRATICA. S. Luciano ci insegni ad amare le Divine Scritture ed a leggerle con fede e devozione.
PREGHIERA. O Signore, che rallegri con l'annua solennità del tuo martire e sacerdote. San Luciano, concedici che siamo accesi dagli esempi di colui dei cui meriti rallegriamo
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