Nacque da Maria Santena di Chieri e dal marchese Ferdinando, discendente dalla nobile e potente famiglia dei Gonzaga, nel 1568. Dalla madre, insieme col latte succhiò pure i primi germi di santità, facendo prevedere l'eccelso grado di perfezione a cui sarebbe sì rapidamente asceso.
Ancora piccolo, molte volte fu veduto dai servi e dalla stessa madre in un angolo remoto del palazzo assorto in preghiera.
Il marchese suo padre, intanto, ignaro di tutto il lavoro soprannaturale che la grazia divina operava nel suo caro Luigino, e sedotto dal desiderio di grandezza, intendeva fare del figlio una celebrità. Perciò non cessava di mandarlo or da questo, or da quell'altro grande, senza avvedersi che un tale modo di agire contribuiva mirabilmente a rendere uggiosa al giovane principe la vita pomposa, vuota e sciocca delle corti.
Nel 1580 ricevette la Prima Comunione da
Carlo Borromeo in visita nella Diocesi di Brescia. Nel 1581 si recò a Madrid per due anni, come paggio d'onore del principe Diego (il padre era al servizio di Filippo II di Spagna). A Madrid Luigi studiò logica, filosofia, teologia e matematica, mostrando la sua precoce intelligenza.
Luigi contava appena sedici anni quando chiese al padre di entrare nella Compagnia di Gesù. Questi, vedendo fallite e deluse tutte le sue speranze, si oppose, ma invano. Il nostro Santo insistè con tanto coraggio e fermezza, che vinse le opposizioni paterne. Ed eccolo finalmente, dopo la bufera, approdare al porto desiderato della Compagnia di Gesù. Fin dal suo primo ingresso nella religione, egli si prefisse un programma di vita: dietro l'illuminata guida dei suoi superiori, avrebbe fatto tutto quello che tornasse gradito al Signore e fuggito come peste e veleno tutto ciò che in qualche modo potesse offenderlo.
titolo Vocazione di San Luigi Gonzaga
autore Guercino anno 1650
Nonostante la sua innocenza, non risparmiò duri colpi di flagello al suo corpo, perché noi tutti, non innocenti e dalla carne guasta, imparassimo quale è il mezzo per spegnere la triste fiamma della passione. A questo aggiunse una semplice ma affettuosa devozione a Maria SS, a cui consacrò il suo giglio profumato col voto di perpetua verginità. Ventiquattrenne fu trovato maturo per il cielo.
titolo San Luigi dei Gonzaga con gli appestati
autore Aureliano Milani anno 1624
A Roma serpeggiava la peste micidiale, che seminava ovunque le sue vittime. Il santo giovane chiese di essere mandato in soccorso dei poveri appestati, e fu accontentato, ma egli stesso contrasse il morbo. Dopo pochi giorni di malattia, circondato dai confratelli, se ne volava serenamente al cielo il 21 giugno del 1591. Il suo corpo è tumulato nella chiesa di Sant'Ignazio a Roma, nello splendido altare barocco di Andrea Pozzo e Pierre Legros, mentre il suo cranio è conservato nella
basilica a lui intitolata a Castiglione delle Stiviere. La mandibola è custodita nella Chiesa Madre di Rosolini, in provincia di Siracusa.
Papa Benedetto XIII propose Luigi a modello di tutta la gioventù tanto che fu dichiarato
patrono dei giovani. Canonizzato nel 1726 sempre da Papa Benedetto XIII, fu in seguito da quest'ultimo dichiarato
protettore degli studenti, mentre Pio XI lo nominò nel 1926
patrono della gioventù cattolica.
PRATICA
Per custodire la purezza occorre la preghiera, la mortificazione e la fuga delle occasioni pericolose. PREGHIERA.
O angelico S. Luigi, facci comprendere che la cosa più importante su questa terra e il farci santi. MARTIROLOGIO ROMANO.
Memoria di san Luigi Gonzaga, religioso, che, nato da stirpe di principi e a tutti noto per la sua purezza, lasciato al fratello il principato avito, si unì a Roma alla Compagnia di Gesù, ma, logorato nel fisico dall’assistenza da lui data agli appestati, andò ancor giovane incontro alla morte.
SAN LUIGI CURA GLI APPESTATI
E' pazzo!!!!
“È pazzo! È pazzo!” gridava l’inserviente del piccolo ospedaletto. Vedeva quel giovane minuto, Luigi Gonzaga, con la sua tonaca nera, mentre trasportava in braccio un povero appestato.
“Se la prenderà pure lui quella malattia!” continuava a gridare. Si affacciò un vecchio gesuita che stava amministrando sacramenti ai moribondi. Fece tacere l’inserviente dicendogli: “
Amico mio sai cos’è la purezza? Ecco cos’è. Ce l’hai davanti ai tuoi occhi” disse indicando Luigi.
“La purezza ... è sapersi sporcare le mani quando c’è bisogno. La purezza è saper morire per qualcuno che non vale nulla agli occhi del mondo. Ma per un puro di cuore, come quel ragazzo, quel povero appestato è come il Sacramento. Non lo vedi come se l’abbraccia?”.
“Ma si ammalerà anche lui così?” disse quasi piagnucolando l’inserviente.
titolo San Luigi Gonzaga aiuta un appestato
“Che ci vuoi fare, i santi sono così, non hanno misura, non si sanno regolare” rispose il vecchio gesuita sorridendo.
“Che spreco, il figlio primogenito dei Gonzaga ridotto a far questo” proseguì l’inserviente.
“Non bestemmiare” gli intimò il vecchio gesuita,
“quel ragazzo vede più lontano di tutti. È più ambizioso di tutti. Ha capito fino in fondo quello che ci ha insegnato Nostro Signore: ‘Chi vuole essere il primo si faccia servo di tutti’. I Gonzaga con il tempo se li dimenticheranno tutti. Questo ragazzo no, perché si è scelta la parte migliore che non gli sarà tolta”. ICONOGRAFIA
Nell'iconografia San Luigi è quasi sempre mostrato come un giovane che indossa una tonaca nera e una cotta (paramento liturgico). I suoi attributi sono un giglio, che si riferisce all'innocenza; un crocifisso, che si riferisce alla pietà e al sacrificio; un teschio, riferito alla sua morte prematura; e un rosario, che si riferisce alla sua devozione alla Beata Vergine Maria.
titolo San Luigi
autore Luigi Crespi anno 1745-50
San Luigi è raffigurato il più delle volte in adorazione al crocifisso come nell'opera di Luigi Crespi dove l'artista ha impresso la più diffusa immagine del santo.
titolo S. Luigi Gonzaga venera la Vergine col Bambino
autore Carlo Francesco Nuvolone anno 1665
Ma a volte San Luigi è ritratto anche in atto di venerazione della Vergine come nella bella tela di Carlo Francesco Nuvolone artista milanese del XVII sec. oppure sempre in adorazione del crocifisso ma in compagnia degli angeli come nell'opera del Guercino La vocazione di S. Luigi Gonzaga risalente al 1650 circa.
titolo San Luigi Gonzaga in meditazione
autore Francisco de Goya anno circa 1798
Degna di nota anche l'opera di Francisco de Goya dove ritroviamo San Luigi Gonzaga in meditazione davanti al crocifisso col giglio e un teschio. Sempre dello stesso autore è la tela dove viene raffigurato nel momento di Consacrazione come patrono della gioventù. Quest'ultimo capolavoro mostra san Luigi Gonzaga consacrato come patrono dei giovani da papa Benedetto XIII, che insegnò ai giovani italiani a prendere il santo come loro esempio, come indicato dalle parole latine sul fumetto del papa
"Inspice, FAC ET secundum EXEMPLAR" (Guarda e segui il suo esempio). Il papa indica il santo, che appare in gloria in abiti gesuiti tra gli angeli e recante un mazzo di gigli, alludendo alla sua purezza.
titolo Consacrazione di san Luigi Gonzaga come patrono della gioventù
autore Francisco de Goya anno 1763 ca.