San Menna d'Egitto
Nome: San Menna d'Egitto
Titolo: Eremita
Nascita: 280 circa, Egitto
Morte: 309 circa, Kütahya, Turchia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Il culto di S. Menna, come quello di S. Giorgio, è di tipo locale, precoce e diffuso, ma non si può ragionevolmente mettere in dubbio la sua esistenza; d'altro canto, dato che la sua storia originale è andata perduta ed è stata riscritta successivamente sfruttando quella di un altro martire, forse S. Gordio, oltre a essere stata arricchita di nuovi e talvolta fantastici dettagli dalle generazioni successive, è impossibile ricavare da questo racconto la verità dei fatti. Delehaye pensa che tutto ciò che si può affermare con una certa sicurezza è che Menna era egiziano, che fu martirizzato e sepolto in Egitto. Molto più ricca di dettagli, la leggenda racconta che era egiziano di nascita e soldato nell'esercito romano; mentre era in servizio militare a Cotyaeum in Frigia, ebbe inizio la persecuzione di Diocleziano e quindi decise di lasciare l'esercito, nascondendosi fra le montagne, dove condusse una vita di preghiera e austerità (probabilmente forzata). Un giorno, durante alcuni giochi che si svolgevano a Cotyaeum, entrò nell'anfiteatro, dichiarando di essere anche lui cristiano; fu immediatamente arrestato e portato davanti al presidente del tribunale, che ordinò di torturarlo e decapitarlo. Le spoglie furono raccolte e riportate in Egitto per la sepoltura; inoltre si dice siano avvenuti molti miracoli sulla sua tomba e, non appena il culto si estese in tutto l'Oriente, la vera storia di Menna fu così distorta, che fu inserito tra i "santi guerrieri" e ritenuto in grado di compiere assurde meraviglie. Furono costruite alcune chiese in suo onore, anche a Cotyaeum (tutto ciò ha portato alla creazione di santi mitici chiamati Menna, in relazione a singole città specifiche).
Il sepolcro costruito sopra la tomba di Menna a Bumma (Karm Abu-Mina), a sud est di Alessandria, fu una meta di pellegrinaggio importante fino all'invasione araba del vii secolo. Le rovine di una basilica, un monastero, terme e altri edifici furono scoperte, tra il 1905 e il 1908, da mons K. Kaufmann, che trovò numerose tracce del culto del martire, comprese alcune piccole fiale con l'iscrizione "Ricordo di S. Menna", che, come hanno dimostrato studi successivi, erano usate per attingere l'acqua da un pozzo vicino al reliquario.
Fiale simili sono state trovate anche in Africa e in Europa, e si pensava contenessero "l'olio di S. Menna" preso dalle lampade della basilica. Nel 1943, Cristoforo 11, patriarca ortodosso di Alessandria, scrisse un'enciclica nella quale attribuiva la sconfitta dell'esercito di Rommel, a El Alamein, e la conseguente salvezza dell'Egitto all'intercessione del «santo e glorioso martire Menna, il fautore di miracoli egiziano»; allo stesso tempo, propose di restaurare il sacrario diroccato del santo in memoria dei defunti in battaglia.
MARTIROLOGIO ROMANO. Oltre il lago Mareotide in Egitto, san Menna, martire.
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