Nome: San Paolo
Titolo: Patriarca di Costantinopoli, martire
Nascita: III secolo , Salonicco, Grecia
Morte: 343 circa, Cappadocia, Turchia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Paolo nacque a Salonicco alla fine del III secolo, alla morte di sant'Alessandro di Costantinopoli, nel 337, gareggiò per la successione nel patriarcato di Costantinopoli con un anziano diacono macedone. Vinse ed fu eletto Patriarca di Costantinopoli. Il macedone però presentò una riserva formale a questa elezione, poiché mancava la conferma dell'imperatore e del capo del metropolita da cui dipendeva in quel momento la diocesi costantinopolitana. L'imperatore Costanzo II convocò un sinodo a Costantinopoli un sinodo che accolse le tesi di Macedonio, depose Paolo, esiliandolo a Ponto o Tessalonica, e mise al suo posto Eusebio di Nicomedia.
Paolo si recò immediatamente a Treviri, alla corte dell'Imperatore d'Occidente Costantino II e del Vescovo San Massimino di Treviri, stabilendo un solido rapporto. A Treviri rimase fino alla morte di Eusebio avvenuta intorno al 341. Tornò nella sua sede intorno al 341, sostenuto da un sinodo indetto da papa Giulio I, ma gli ariani non accettarono la sua elezione e consacrarono Macedonio a vescovo. Scoppiarono grandi rivolte che causarono morti, tra cui Hermogenes il "magister equitum", incaricato da Costanzo II di rimuovere Paolo da Costantinopoli. L'imperatore depose i due vescovi accusandoli dei disordini e lasciò la sede vacante. Nel 343 iniziò il concilio di Sardica, con il quale Paolo fu abbandonato al suo destino, anche dai vescovi occidentali, fu scomunicato e accusato di essere il principale responsabile dei disordini. Costanzo II, ordinò l'arresto di Paolo e lo esiliò a Singara, in Mesopotamia, mentre Macedonio venne nominato patriarca. Paolo fu esiliato per l'ultima volta prima a Emesa, in Siria, e infine a Cucuso in Cappadocia, dove gli fu negato il cibo per sei giorni e infine fu strangolato con la sua stessa stola mentre officiava la Messa, dagli ariani. Alla sua morte fu riabilitato e considerato un grande difensore della fede nicena.
MARTIROLOGIO ROMANO.
Commemorazione di san Paolo, vescovo di Costantinopoli: ripetutamente scacciato dagli ariani per la sua fede nicena e più volte restituito alla sua dignità, fu infine relegato dall’imperatore Costanzo a Göksun, piccola cittadina della Cappadocia, dove sarebbe stato crudelmente strangolato in un agguato tesogli dagli stessi ariani.