San Pelagio
Nome: San Pelagio
Titolo: Martire venerato a Costanza
Nascita: III secolo , Sconosciuto
Morte: III secolo, Costanza, Germania
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Il piccolo S. Pelagio è citato nel nuovo Martirologio Romano, e gli sono state dedicate molte chiese in Spagna. È uno dei martiri bambini molto popolari nel Medio Evo e, sebbene non presenti un ideale di santità molto valido, può essere considerato un efficace ammonimento.
Molti di questi santi sono inventati, le loro vere origini sono andate perdute, anche se gli avvenimenti fondamentali della loro vita sono ricostruibili. Solitamente sono vittime di seguaci di un'altra religione, di una strega o, se il loro persecutore è un cristiano, della sua natura malvagia.
Bambini-modello colpiti non per mano d'uomo, come ad esempio il beato Agostino Novello (19 mag.), attaccato da un lupo mentre giocava alla porta della città e salvato dall'intervento miracoloso di S. Agostino, sono rari. Ma anche qui un animale feroce, anche se più simile a un demone, è l'analogo di un "moro", un ebreo, un mago, un eretico o un cristiano concupiscente, per il fatto di essere al di fuori dell'ordine fissato e dell'ortodossia.
Per accentuare le malvagità del giudaismo, dell'islam e di altre religioni, il bambino deve evocare sentimenti di tenerezza e destare l'istinto materno. Nello stesso tempo viene presentato come un piccolo adulto: è irreprensibilmente devoto per contrapporsi alla decisione dell'ebreo o del musulmano di continuare nel loro comportamento malvagio.
Tutto ciò è comprensibile perché l'idea moderna dell'infanzia come processo estremamente complesso risale solo al tardo XVIII secolo con l'Illuminismo e il Romanticismo, appoggiata poi dagli studi e dalle scoperte della psicologia e della genetica del xx secolo. Vivi o morti, molti bambini martiri del Medio Evo presentano echi magici. L'esempio meglio conosciuto è il piccolo Ugo di Lincoln, che, sebbene morto, cantava l'Alma Redemptoris Mater dal condotto dove era stato gettato indicando la via per raggiungere i suoi presunti assassini ebrei.
All'età di dieci anni Pelagio, o Pelaio, fu lasciato dallo zio in ostaggio ai mori. Questo accadde quando la maggior parte della Spagna era sotto il dominio islamico e Abd-ar-Raham III governava a Cordova. Tre anni dopo non era ancora arrivato il riscatto. Pelagio era un giovane di bell'aspetto, simpatico e ancora non corrotto dai suoi compagni di cella: Ahd-ar-Raham lo convocò e gli disse che sarebbe stato liberato, avrebbe avuto cavalli, abiti eleganti, denaro e onori se solo avesse rinunciato alla sua fede e avesse riconosciuto Maometto come profeta. Pelagio gli rispose: «Tutto questo non significa nulla per me. Sono stato, sono e rimarrò cristiano».
I racconti del suo martirio sono diversi: uno racconta che fu messo sul cavallo di ferro e spinto su e giù, un altro che fu appeso alla forca riservata agli schiavi e ai criminali e poi smembrato, e che le sue membra vennero gettate nel Guadalquivir. I suoi resti vennero recuperati dai fedeli e conservati a Cordova fino al 967, poi vennero traslati a Leon. Nel 985 le reliquie furono spostate a Oviedo come misura di sicurezza.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Costanza nell’odierna Svizzera, commemorazione di san Pelagio, martire.
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