Raffaele, che in ebraico significa «Dio guarisce», è l'arcangelo che, sotto forma di giovane bellissimo, accompagna Tobiolo, incaricato dal padre, il vecchio e cieco Tobia, di andare a riscuotere un credito di dieci talenti d'argento a Media. Un lungo viaggio dall'Assiria a Rages, che il giovane Tobiolo difficilmente avrebbe potuto condurre a termine se non avesse avuto a fianco Raffaele a salvarlo da un bel po' di guai. Tutto finisce bene: Tobiolo riscuote i denari, non solo, ma per l'intermediazione di Raffaele sposa Sara, la bella e virtuosa figlia di Rachele, e, tornato a casa, restituisce la vista al padre ungendogli gli occhi con il fiele di un pericoloso pesce che sul Tigri aveva minacciato la sua vita.
La Bibbia descrive Raffaele come un giovane bellissimo, dalle vesti succinte, cioè come un viaggiatore che ha bisogno delle gambe libere per avere il passo più spedito. Per questo Raffaele viene invocato come protettore di chi nella vita deve affrontare lunghi e incerti viaggi ma è anche il protettore dei giovani e degli sposi.
titolo Raffaele lascia la famiglia di Tobia
autore Rembrandt van Rijn anno 1637
PROTETTORE DEL MATRIMONIO
Raphael in ebraico vuol dire “Dio ha guarito” cioè che guarisce ogni sorta di male spirituale e fisico. Proprio Sara e Tobia, convolarono a nozze grazie all’intervento dell’Arcangelo Raffaele che li guarì dai loro mali e per questo è definito il protettore del matrimonio. Giovanni Paolo II lo definiva “Il sacramento più antico”, ciò significa che già prima dell’incarnazione ma in previsione della venuta di Cristo, il matrimonio per gli esseri umani era un “luogo” mediante il quale, l’amore di Dio si rivelava al mondo.
Un sacerdote francese dell’ottocento affermava:
“Noi invochiamo l’Arcangelo Raffaele come patrono dei matrimoni felici e santi […]. Infatti, la santità di questa unione completa dell’uomo e della donna, nel matrimonio attiene alla qualità, all’integrità, all’ordine stesso dell’amore. Quelli che si amano non si uniranno affatto per godere isolatamene l’uno dell’altro, ma per darsi l’uno all’atro, sostenendosi vicendevolmente in maniera disinteressata. Allora anche il piacere fisico che ne proveranno sarà come il completamento della festa che accompagna la loro tenerezza. Una tenerezza offerta nella delicatezza del cuore. Ed è così, che, su consiglio dell’angelo, Tobia e Sara decisero di dare la precedenza, per tre giorni, alla tenerezza sul solo piacere”. (Abbé J. Trinceau, Fondatore dell’Arciconfraternita di San Raffaele, in Rivista dell’Angelo Custode 1892, p. 9).
ICONOGRAFIA
Nell'iconografia l'Arcangelo San Raffaele è quasi sempre raffigurato insieme a Tobiolo mentre si dirigono a Media. L'angelo si rappresenta come un bellissimo giovane dai capelli lunghi biondi e con grandi ali bianche. Insieme ai due è quasi sempre presente un cane probabilmente simbolo della sua fedeltà. Tobiolo è rappresentato quasi sempre con un pesce in mano.
titolo L'Arcangelo e Tobia
autore Anonimo lombardo anno sec XVII
titolo L'Arcangelo Raffaele e Tobiolo. San Raffaele arcangelo accompagna Tobia con il pesce in mano e il cane
autore Piero del Pollaiolo anno 1465-1470
A volte è San Raffaele ad essere rappresento con un pesce in mano, secondo un'iconografia che ha le sue origini nel racconto biblico del Libro di Tobia.
titolo San Raffaele Arcangelo
autore Fra Miguel de Herrera anno 1775
Un'antica tradizione, che fondeva reminiscenze pagane dei riti campani della fecondità con la ritualità popolare cristiana, voleva che le donne sterili e le fanciulle da marito si recassero a baciare il pesce del santo. Il mare visto come donatore di fecondità e il pesce come antichissimo simbolo cristiano.