San Rustico di Narbonne
Nome: San Rustico di Narbonne
Titolo: Vescovo
Nascita: IV secolo, Gallia
Morte: 461, Narbonne , Francia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Nato nel sud della Gallia, figlio del vescovo Bonoso, Rustico terminò gli studi a Roma e rimpatriò con l'intenzione di diventare monaco. In una lunga lettera, scritta intorno al 411 e probabilmente indirizzata a lui anche se sotto il nome di Rustico di Marsiglia, S. Girolamo (30 set.) offre al destinatario saggi consigli sulla vita solitaria, unendo esposizioni dottrinali e suggerimenti pratici, e lo esorta a studiare la Bibbia e ad accettare la povertà. Intorno al 427 Rustico fu nominato vescovo di Narbona, diocesi in grave crisi per le invasioni dei goti, il conseguente dilagare dell'arianesimo e, in aggiunta, la divisione dei cristiani ortodossi a seconda dei feudi di appartenenza. La situazione raggiunse un apice al sinodo presieduto da Rustico nel 458; egli alla fine era così scoraggiato nel proprio compito che scrisse a papa S. Leone Magno (10 nov.) facendo emergere le proprie difficoltà dalle questioni di ordine disciplinare che gli poneva e chiedendo l'autorizzazione a dimettersi. Il papa rifiutò, inviando in risposta una lettera, di grande valore storico, in cui gli indicava il modo in cui guidare la diocesi e appellandosi al suo senso di responsabilità pastorale; non doveva infatti lasciarsi spaventare dalle difficoltà, scriveva il papa, «perché Cristo è nostro consiglio e nostra forza: senza di lui non possiamo fare nulla, ma con lui tutto ci è possibile».
Rustico edificò una nuova cattedrale a Narbona al posto di quella precedente, distrutta da un incendio (l'iscrizione che vi fece apporre è giunta fino a noi) e circa dieci anni dopo fece costruire fuori dalle mura della città una basilica dedicata a S. Felice di Gerona, martire. Si conoscono pochi altri particolari della vita del santo: sappiamo, ad esempio, che era tenuto in grande stima dagli altri vescovi della Gallia. Una lettera del vescovo di Arles, scritta intorno all'anno 452, lo definisce «uno dei più esperti medici della Chiesa», riferendosi al suo operato per sanarne i conflitti. È certo inoltre che prese parte al sinodo di Arles, in cui si approvò la «Lettera Dogmatica», o «Torno», di S. Leone, che condannava l'eresia monofisita (sostenitrice dell'esistenza di una sola natura, quella umana, in Cristo). Morì intorno all'anno 461.
L'esistenza di Rustico, e anche il suo culto, è singolarmente testimoniata da un elevato numero di reperti archeologici; oltre alla già citata iscrizione di fondazione, ne sono state rinvenute altre quattro a Narbona e dintorni. La più completa di esse dice non solo che suo padre fu vescovo, ma che lo fu anche uno zio materno, un certo Arator; un'altra iscrizione riporta le parole orate pro me Rustico vestro.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Narbonne sulla costa della Francia meridionale, san Rustico, vescovo, che, mentre meditava di deporre il suo incarico e di ritirarsi a vita solitaria, fu richiamato dal papa san Leone Magno alla santa perseveranza e, così riconfortato, rimase nel ministero a lui affidato e negli impegni assunti.
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