San Simeone di Siracusa

San Simeone di Siracusa
Nome: San Simeone di Siracusa
Titolo: Eremita
Nascita: X secolo , Siracusa
Morte: 1 giugno 1035, Treviri , Germania
Ricorrenza: 1 giugno
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Canonizzazione:
1042, Roma, papa Giovanni XV


Una Vita di Simeone giunta fino a noi fu scritta subito dopo la sua morte dall'amico Eberwino, abate di Tholey e di S. Martino a Treviri, dietro richiesta dell'arcivescovo Poppone di Treviri; in questo modo siamo ben informati sulle circostanze avventurose della vicenda del nostro santo. Nato a Siracusa da padre greco, all'età di sette anni fu condotto a Costantinopoli per essere educato. Fattosi adulto decise di abbracciare la vita eremitica: recatosi in pellegrinaggio in Terra Santa vi si stabilì. Condusse vita solitaria nei pressi del fiume Giordano e in seguito entrò in un monastero vicino al Monte Sinai. Con il permesso dell'abate trascorse due anni in solitudine in una grotta vicina al Mar Rosso e qualche tempo in un eremo sulla sommità del Sinai. Ritornato al monastero gli fu assegnata una missione che cambiò il corso della sua vita: con un altro monaco fu incaricato di andare in Normandia per riscuotere un tributo dal duca Riccardo II (la comunità aveva urgente bisogno della somma).

I due monaci partirono, ma la loro imbarcazione fu catturata dai pirati che uccisero l'equipaggio e i passeggeri. Simeone si salvò lanciandosi dalla nave c nuotando fino a riva. Raggiunse a piedi Antiochia, dove incontrò Riccardo, abate di Verdun, ed Eberwino, abate di S. Martino, che stavano tornando in Francia, dopo essere stati pellegrini in Palestina. 1 tre divennero amici e si accordarono per proseguire insieme, ma a Belgrado si dovettero separare: ai pellegrini francesi fu permesso di continuare mentre Simeone e il monaco Cosma, che si era unito al gruppo, furono arrestati. Una volta liberati dovettero affrontare un lungo e periglioso viaggio attraverso il terreno montuoso dell'attuale Bosnia, affrontando briganti e altre difficoltà prima di raggiungere la costa e imbarcarsi per l'Italia.

Alla fine giunsero a Roma donde in fretta intrapresero il cammino per il sud della Francia. Là Cosma morì. Attraversata la Francia Simeone giunse in Normandia e apprese che il duca Riccardo II era morto e i suoi figli Riccardo ITT (1026-1027) e Roberto I (1027-1035), padre di Guglielmo il Conquistatore, si rifiutavano di pagare il tributo.

Simeone aveva percorso quasi tremila chilometri per portare a termine la sua missione ed erano trascorsi diversi anni da quando aveva lasciato il Sinai. Andò a consultare i suoi amici Riccardo, abate di Verdun, ed Eberwino, abate di Trevíri.

A Treviri fu presentato all'arcivescovo Poppone, che stava per intraprendere un pellegrinaggio in Palestina, e questi gli chiese di fargli da guida. Così, questa volta in compagnia e ben protetto, tornò in Terra Santa. Non sapeva se ritornare o no al suo monastero ma quando Poppone rientrò a Treviri andò con lui.

Là trovò quella solitudine che desiderava dopo anni di viaggi. Gli fu permesso di vivere da eremita in una torre della città vicino alla Porta Nigra, e lo stesso arcivescovo presiedette la cerimonia della sua reclusione.

Trascorse il resto della vita in penitenza, preghiera e contemplazione. Non furono però anni senza prove: non mancarono le tentazioni e a volte subì gli attacchi della popolazione locale.

Una volta fu assalito da gente inferocita che scagliava contro di lui pietre e altri oggetti accusandolo di praticare la magia nera. Con l'andar del tempo però venne ritenuto un santo.

Quando egli morì l'abate Eberwino gli chiuse gli occhi e l'intera popolazione del luogo partecipò ai suoi funerali. Porta Nigra da allora divenne la porta di S. Simeone.

L'arcivescovo Poppone scrisse la sua biografia e promosse la sua causa a Roma; fu canonizzato nel 1042, solo sette anni dopo la morte.

Generalmente si considera quella di S. Ulrico, vescovo di Augusta (4 lug.), la prima canonizzazione in forma solenne, celebrata da papa Giovanni XV; quella di Simeone è la seconda e fu presieduta da papa Benedetto IX.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Treviri in Lorena, oggi in Germania, san Simeone, che, nato a Siracusa da padre greco, dopo aver condotto vita eremitica presso Betlemme e sul monte Sinai e avere a lungo peregrinato, morì infine recluso nella torre della Porta Nigra in questa città.

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