San Simeone Stilita il Vecchio
Nome: San Simeone Stilita il Vecchio
Titolo: Monaco
Nascita: 390 circa, Sis, Cilicia
Morte: 459 circa, Qal'at Sim'an, Siria
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Simeone fu il primo degli stiliti, e anche il più noto. Sono state scritte diverse Vite, che tuttavia tendono a discordare nei dettagli e quasi certamente esagerano quando descrivono il suo modo di vivere. Da ciò che si può ricostruire, sembra sia nato in Cilicia, vicino al confine con la Siria, figlio di un pastore. Da giovane fece un sogno, o ebbe una visione, che lo spinse a diventare servo in un monastero vicino, dove risiedette per due anni prima di trasferirsi nel monastero diretto da Eliodoro a Eusobona (Tell'Ada, vicino a Antakya). La sua austerità era estrema, e quando una cintura di foglie di palma intrecciate che portava in vita in qualche modo penetrò nella sua carne, rischiò di morire, e ci vollero tre giorni di attento lavoro per ammorbidire e separare le foglie prima di poterla rimuovere; quando guarì, l'abate lo allontanò. Simeone si recò allora a Telanissos (Dair Sem'an), dove si pensa abbia trascorso la sua prima Quaresima digiunando totalmente, senza né pane né acqua. La Domenica di Pasqua, gli altri monaci trovarono intatti il pane e l'acqua che gli avevano lasciato, e fecero rinvenire Simeone con l'eucarestia e qualche foglia di lattuga.
Dopo tre anni dall'inizio da questo eremitaggio, si recò sulla cima di una montagna, scavò una cavità, e si incatenò alla roccia. Alla fine il vicario del patriarca di Antiochia gli disse che tali misure non erano necessarie, e che la grazia di Dio e la propria determinazione erano tutto ciò che gli sarebbe servito per perseverare nello stile di vita che aveva scelto. Simeone accettò questa verità, ma sentiva ancora di dover risolvere il problema creato dalla moltitudine di gente che giungeva a fargli visita, e che disturbava gravemente la sua solitudine.
Fu a questo punto che intraprese uno stile di vita insolito c perciò completamente sconosciuto: dopo aver costruito una colonna alta circa due metri e settanta con un diametro di un metro e ottanta circa, si sistemò sulla cima. Per il resto della vita, visse successivamente su altre due o tre colonne (le fonti discordano sul numero e sulle dimensioni). La sua austerità, sempre notevole, diveniva estrema durante la Quaresima, in cui digiunava completamente, sdraiandosi per pregare quando non aveva più la forza di stare eretto.
Non si sa quanto ciò sia stato esagerato, tuttavia, come avrebbe dovuto forse prevedere, il suo nuovo stile di vita non lo protesse dai visitatori, anzi, li attrasse, e presto dovette predicare per due volte al giorno. Le sue prediche curiosamente avevano poco in comune con il fanatismo ossessivo del suo stile di vita. In termini moderati e gentili spronò la gente ad agire con giustizia e sincerità verso gli altri, e a coltivare la vita interiore con la preghiera. Sembra che si sia anche tenuto in linea con ciò che stava accadendo, in difesa delle istruzioni del concilio di Calcedonia (451). Le sue parole più intense servirono a denunciare l'usura e la bestemmia. Gente proveniente da tutti i ceti sociali veniva a consultarlo personalmente, inclusi gli imperatori Teodosio II (408-450), Marciano (450-457), e Leone I (457-474), e con molti altri teneva una corrispondenza scritta.
Simeone visse sulle colonne per trentasette anni fino al giorno della sua morte, 1'1 settembre 459. Questo modo di vivere straordinario, e da un certo punto di vista terribile, deve aver suscitato le stesse reazioni allora come oggi (è dimostrato che alcuni monaci egiziani gli mandarono un ordine di scomunica, che ritirarono quando seppero della sua carità e di altre virtù), tuttavia allo stesso tempo la sfida che rappresentava per i valori predominanti esigeva enorme rispetto.
Il corpo fu scortato al luogo della sepoltura da tutti i vescovi della provincia e da molti laici. Si possono ancora vedere le rovine della chiesa e del monastero che furono costruiti vicino alla sua colonna. Esiste una estesa iconografia, ma quasi esclusivamente in Oriente: le prime raffigurazioni provengono dalla Siria, di cui è un buon esempio una figura del v o vi secolo, inserita in un bassorilievo, ora conservato al Louvre, proveniente da Gibrin, vicino ad Aleppo. La tradizione stilita iniziò con Simeone, e fu continuata da S. Daniele (11 dic.) e da S. Simeone il Giovane (24 mag.).
MARTIROLOGIO ROMANO. Vicino ad Antiochia in Siria, san Simeone, monaco, che visse per lunghi anni su una colonna, assumendo per questo anche il nome di Stilita, uomo di vita e di condotta degne di ammirazione.
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