San Tarcisio di Roma
Nome: San Tarcisio di Roma
Titolo: Martire
Nascita: 263 circa, Roma
Morte: 275, Roma
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
In un mattino di agosto dell'anno 258 il vecchio Pontefice Sisto II aveva voluto trovarsi in mezzo ai suoi
diletti figli nelle Catacombe di S. Callisto. Già aveva conferito il battesimo a molti catecumeni ed ora voleva distribuire ai fedeli la SS. Eucarestia che forse per molti sarebbe stato il Viatico. Quando tutti i presenti si furono comunicati, il Pontefice, con voce soffocata dalla commozione, ricordò ad essi che molti fratelli, chiusi in oscure prigioni, l'indomani sarebbero stati gettati alle belve nel Colosseo, e domandò le preghiere di tutti per quei fratelli affinchè la loro fede non venisse meno in quegli ultimi momenti. Poi soggiunse:
— Oh, di quanto conforto e sostegno sarebbe per essi il Corpo di Cristo. Chi di voi, figli miei, si sente di portare ad essi il Pane dei forti?
— Io, Padre! — rispose una voce dopo un momento di trepido silenzio.
— Tarcisio! tu, figlio mio? — interrogò il Pontefice.
— Sì, Padre. E chi potrà sospettare di un fanciullo? Deh, non mi negare questa grazia. Ti giuro di penetrare nelle carceri con intatto il prezioso deposito che mi affiderai, o piuttosto morire.
— Ebbene, Tarcisio mio, — rispose il Pontefice — eccoti Gesù Eucaristico. Va', e gli Angeli ti accompagnino.
E preso il Pane consacrato, lo chiuse in una teca d'oro e l'appese al collo del giovanetto quindicenne, il quale nascose il sacro deposito sotto la tunica e raggiante di gioia uscì dalle Catacombe.
Mentre camminava svelto e raccolto colle mani incrociate sul petto, s'incontrò con alcuni suoi coetanei, i quali lo invitarono a partecipare ai loro giochi, ma egli con belle maniere se ne schermi.
Poco dopo lo scorsero alcuni pagani, i quali, curiosi di sapere cosa Tarcisio custodisse sotto le mani incrociate, gli domandarono:
— Che hai sotto la tunica?
— Lasciatemi: sono aspettato — fu la risposta del fanciullo.
— Fuori i Misteri — replicarono quelli bruscamente. — Lasciatemi, lasciatemi! — supplicava Tarcisio stringendosi sempre più fortemente al petto il sacro tesoro.
Ma quelli, inferociti, lo buttarono a terra e cominciarono a colpirlo con sassi. E vedendo che egli resisteva continuarono a far piovere su di lui colpi di ogni specie. Povero Tarcisio! Il sangue gli colava da ogni parte!
Quando quei barbari videro il fanciullo orinai sfinito si gettarono su lui per rapirgli il tesoro. Ma ecco giungere improvvisamente Quadrato, ufficiale imperiale segretamente cristiano, il quale, messi in fuga i persecutori del fanciullo, si chinò su di lui, lo raccolse fra le sue braccia robuste e, portatolo nelle Catacombe, lo depose ai piedi del Pontefice dicendogli: — Eccoti, Padre, il corpo di tuo figlio, e insieme il Corpo di Gesù Cristo da lui salvato da mani sacrileghe a prezzo della vita.
Grosse lacrime scesero sullo scarno volto di Sisto, che traendo di sotto la tunica del Martire la teca del Pane Eucaristico pregava il Signore di accettare il sacrificio del piccolo eroe. La tomba del Martire si può visitare nelle Catacombe di S. Callisto.
PRATICA. Fare qualche visita a Gesù Eucaristico, prigioniero di amore nel tabernacolo.
PREGHIERA. Deh, fa', o Dio onnipotente, che noi, i quali celebriamo la festa del tuo martire Tarcisio, veniamo corroborati per sua intercessione nell'amore del tuo nome.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma nel cimitero di Callisto sulla via Appia, commemorazione di san Tarcisio, martire: per difendere la santissima Eucaristia di Cristo che una folla inferocita di pagani tentava di profanare, preferì essere lapidato a morte piuttosto che lasciare le sacre specie ai cani.
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