San Teodoro il Siceota
Nome: San Teodoro il Siceota
Titolo: Vescovo ed egumeno
Nascita: 530 circa, Sykeon in Galazia
Morte: 13 aprile 613, Sykeon in Galazia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Teodoro nacque a Sykeon in Galazia (Asia Minore). Sua madre e sua zia gestivano un albergo che fungeva anche da postribolo, fino a quando arrivò un cuoco tanto bravo nell'attrarre i clienti che le donne non ebbero più bisogno di guadagnare il denaro prostituendosi. Il cuoco era anche persona devota e incoraggiò il giovane Teodoro a visitare le chiese locali, gli insegnò a pregare e lo introdusse alla pratica del digiuno. Questa iniziale direzione spirituale ebbe così influenza su Teodoro che egli si fece eremita ad Arkea, a circa dieci chilometri da casa sua, dove viveva in una grotta antistante una cappella. La fama della sua santità attraeva visitatori, i quali gli attribuirono lo speciale dono dell'esorcismo contro gli spiriti maligni. Per evitare che si diffondesse ulteriormente la sua fama si ritirò sulle montagne e provò a vivere in una grotta murata, nota soltanto a un'altra persona, da cui dovette però essere ricondotto fuori in cattiva salute, sporco e infetto. A quanto risulta fu ordinato prete a soli diciott'anni, dopo di che andò in pellegrinaggio a Gerusalemme, dove ricevette l'abito monastico.
Al suo ritorno, inaugurò uno stile di vita estremamente austero e si narra che vivesse in alcune ceste sospese. Gli fu attribuita ogni sorta di miracoli e, nuovamente, attrasse visitatori e discepoli, per i quali organizzò un monastero, un ostello e una chiesa. Contro la sua volontà fu poi scelto come vescovo di Anastasiopoli e governò la sede per dieci anni prima di ottenere il permesso di rassegnare le dimissioni. A giudicare dalla Vita contemporanea, i suoi anni da vescovo paiono essere stati caratterizzati principalmente da miracoli e prodigi; non rimangono notizie di suoi Acta episcopali, fatta eccezione delle tracce di controversie che ebbe con alcuni villaggi delle tenute diocesane. Questi erano stati affidati a signori laici che maltrattavano e opprimevano la popolazione e Teodoro tentò di persuaderli a comportarsi correttamente. Diede le dimissioni per poter trascorrere più tempo in preghiera e curare meglio i suoi monaci, che sembravano avere assunto costumi piuttosto rilassati durante la sua assenza. Infine si sistemò presso Eliopoli. Fu convocato a Costantinopoli ove ricevette grandi onori dall'imperatore, cui aveva guarito il figlio. Trascorse il resto della vita nel suo monastero, operando miracoli e consigliando e aiutando i molti che gli facevano visita. Morì nel 613. Per tutta la vita era stato particolarmente devoto a S. Giorgio, contribuendo alla divulgazione del suo culto.
MARTIROLOGIO ROMANO. Nel villaggio di Sykéon in Galazia, nell’odierna Turchia, san Teodoro vescovo e egúmeno, che, attratto fin dall’infanzia dalla solitudine, scelse un austero tenore di vita e, ordinato suo malgrado vescovo di Anastasiopoli, chiese con insistenza al patriarca di Costantinopoli di poter fare ritorno al suo eremo.
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