San Valerico (Valerio) di Leuconay
Nome: San Valerico (Valerio) di Leuconay
Titolo: Abate
Nascita: 565 circa, Auvergne, Francia
Morte: 620 circa, Lauconne, Francia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Valerio (oppure Valerico) nacque nella regione dell'Alvernia in Francia. Le notizie sulla prima parte della sua vita non sono sicure, ma sembra che in giovane età abbia lavorato nella fattoria del padre imparando il Salterio a memoria mentre portava a pascolare le pecore.
Condotto a visitare il monastero di Autum, al momento di tornare a casa insistette per rimanervi, contro la volontà del padre. Pur essendo troppo giovane per entrare in comunità, sembra si sia fermato a sufficienza per completare la sua istruzione. Successivamente entrò nell'abbazia di S. Germano ad Auxerrc, e poco dopo, nel 594, si trasferì al monastero di Luxeil, diretto da S. Colombano (23 nov.).
Valerio fu attratto dalla fama dell'abate irlandese come direttore spirituale. Il giovane era considerato particolarmente capace nel giardinaggio e si narra che, quando i campi dell'abbazia languivano per le infestazioni di parassiti, il suo appezzamcnto fiorisse in maniera miracolosa.
Quando Colombano fu espulso da re Teodorico, Valerio lasciò l'abbazia c divenne missionario nella Francia occidentale. Dopo un periodo di successo come predicatore, nel quale con i suoi miracoli e la sua eloquenza riuscì a convertire un gran numero di persone, sentì il bisogno di tornare a una vita più tranquilla. Sperando di condurre vita solitaria, scelse un luogo isolato vicino alla foce del fiume Somme, ma fu presto attorniato da discepoli che ne richiedevano la guida.
Si sistemò più tardi nella famosa abbazia di Leuconay, che nei suoi primi anni seguiva la Regola di S. Colombano, ma, probabilmente a causa delle sue difficoltà nel vivere per lungo tempo sempre nello stesso luogo, assumendo il medesimo stile di vita, dopo poco affiancò alla responsabilità di abate quella del missionario. A lui si attribuisce l'evangelizzazione di gran parte della costa settentrionale della Francia e della regione dcl Pas-dc-Calais.
Valerio è descritto come alto e dall'aspetto ascetico, ma di modi e atteggiamenti gentili, capaci di addolcire la severa Regola di S. Colombano. Si narra anche che amasse molto gli animali, tanto che gli uccelli gli si appoggiavano sulle spalle e mangiavano dalle sue mani. Diresse il monastero per sei o sette anni e mori attorno al 620. Numerosi miracoli furono infatti attribuiti alla sua inter-cessione e il suo culto si diffuse rapidamente, tanto che almeno due città presero nome da lui, Saint-Valéry-sur-Somme e Saint-Va-léry-en-Caux
Le sue reliquie furono molto ricercate. Carlo Magno ne diede una parte al monastero di Corbie, vicino ad Amiens, e nel x secolo furono trasportate da un conte delle Fiandre prima a Montreuil poi a Saint-Bertin.
Secondo la tradizione, ciò diede un tale fastidio a Valerio da farlo apparire in sogno al re, Ugo Capeto, per ordinargli di riportare i propri resti a Leuconay.
Guglielmo il Conquistatore fece esporre in pubblico le reliquie del santo e chiese davanti a esse la grazia di un vento favorevole per l'invasione dell'Inghilterra, che sarebbe partita dalla città di Saint-Valéry-sur-Somme.
Re Riccardo I d'Inghilterra trasferì nuovamente le reliquie, che però furono poi riportate in città e collocate su un lato dell'abbazia di Leuconay.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Lauconne presso Amiens in Francia, san Valerico, sacerdote, che attrasse non pochi compagni alla vita eremitica.
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