Sant' Afraate
Nome: Sant' Afraate
Titolo: Anacoreta
Nascita: 270 circa, Sconosciuto
Morte: 345 circa, Sconosciuto
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Afraate, noto anche come Farhad, è l'autore di una raccolta di omelie giunta fino a noi, risalente al periodo 336-345. Teodoreto di Ciro, uno degli storici della Chiesa che ha continuato il lavoro di Eusebio, descrivendo gli anni dal 323 al 428 ha lasciato tra l'altro un resoconto della vita di Afraate, che compare sia nel suo Filoteus che nella sua Ilistoria Ecclesiastica. Queste opere vennero pubblicate in Occidente nell'originale greco, nel 1544, e i bollandisti se ne servirono per il proprio lavoro: il resoconto della vita di Afraate da essi redatto è basato su queste fonti ed è, a grandi linee, il medesimo seguito da Alban Butler.
Teodoreto sostiene di aver ricevuto la benedizione del grande scrittore, ma sappiamo che nel 386 lo storico non era ancora nato; la difficoltà di identificazione dei due è tutta cronologica: l'Afraate commemorato sulla base della sua vita, come ci dice Teodoreto, «difese la fede cattolica contro gli ariani sotto il regno di Valente» (M.R.). Valente fu imperatore d'Oriente dal 364 al 378, quindi, se la datazione delle omelie è esatta, diventa difficile credere che i due siano la stessa persona.
Teodoreto ci dice che Afraate era di famiglia persiana e che, imitando i Magi, si era recato a Betlemme, dove si era convertito. I passi successivi furono quelli tradizionali: la solitudine e l'austerità di un monaco eremita seguito da discepoli. Uscì dal suo eremo per assistere i vescovi cattolici che si occupavano della sede del vescovo di Antiochia, S. Melezio (12 feb.), esiliato dall'imperatore ariano Valente. Pare che a Valente che gli chiedeva cosa ci facesse un monaco così lontano dalla sua cella, avesse risposto con una parabola: «Se io fossi una vergine segregata nella casa del padre e questa prendesse fuoco, mi suggeriresti di restare seduta e lasciarla bruciare? Non sono io che devo essere biasimato ma tu piuttosto che hai acceso quel fuoco, che io sto sforzandomi di spegnere. Quando raduniamo e rafforziamo i seguaci della vera fede non facciamo nulla che sia contro la nostra professione». I imperatore non ribatté nulla. L'Afraate autore delle omelie pare abbia occupato una posizione ecclesiastica di rilievo. La commemorazione di Afraate il Siro, in precedenti edizioni del Martirologio Romano, era il 7 aprile; nell'ultima revisione invece è stata spostata alla data di oggi.
MARTIROLOGIO ROMANO. Vicino ad Antiochia di Siria, oggi in Turchia, sant’Afraate, anacoreta, che, nato ed educato tra i Persiani, seguendo le orme dei magi, a Betlemme si convertì al Signore e, raggiunta Edessa, si ritirò in una piccola abitazione fuori le mura; ad Antiochia, infine, difese la fede cattolica dagli ariani con la predicazione e con gli scritti.
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