Sant' Amato di Remiremont
Nome: Sant' Amato di Remiremont
Titolo: Abate
Nascita: 570 circa, Grenoble, Francia
Morte: 630 circa, Francia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Due santi di nome Amato (o Amé) sono commemorati in questo giorno. La Vita in latino del primo dei due fu originariamente attribuita a un monaco di Remiremont, quasi contemporaneo del santo, tuttavia, molti studiosi oggi credono che sia stata scritta almeno cinquanta anni, forse anche due secoli, dopo la morte di Amato e che sia completamente inattendibile. Detto ciò, la storia che racconta è la seguente: nacque a Grenoble, in una famiglia gallo-romana, probabilmente tra il 565 e il 570, e da bambino fu mandato all'abbazia di Agaunum, dove trascorse più di trent'anni, prima come studente, poi come membro della congregazione, e più tardi come eremita in una cella dietro il monastero. Nel periodo in cui visse da solo, coltivava un piccolo orto per il suo sostentamento. Nel 614, attirò l'attenzione di S. Eustasio (29 mar.), che lo persuase a ritornare con lui nel monastero fondato da S. Colombano (23 nov.) a Luxeuil.
La storia che spesso si racconta su Amato riguarda un nobile signore merovingio chiamato Romarico, con cui stava cenando e che gli chiese: «Cosa dovrei fare per poter ottenere la vita eterna?». Indicando un piatto d'argento, Amato ripeté la risposta di Gesù al giovane ricco: «Va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri [...1 poi vieni e seguimi».
Prendendo sul serio queste parole, Romarico liberò i suoi servi, donò le sue ricchezze, a parte la sua proprietà di Habendum sulla Mosella, ai poveri e alla Chiesa, e poi entrò nel monastero di Luxeuil. Successivamente nel 620 circa, sfruttò la proprietà per fondare un convento doppio, che prese il suo nome, Remiremont (Romanci Mons), che seguiva la regola di S. Colombano e di cui Amato fu il primo abate.
Durante i primi anni di vita del monastero, Amato e Romarico furono loro malgrado coinvolti in una disputa sfortunata con Eustachic, che riguardava anche un altro monaco di Luxeuil chiamato Agrestio. Alla morte di quest'ultimo (vi sono testimonianze che affermano fosse stato ucciso da un marito geloso) la pace tornò tra loro. Negli ultimi anni di vita, Amato ritornò a condurre l'esistenza solitaria che preferiva, vivendo separatamente, in una piccola cella, coltivando l'orto, accudendo alle api delle monache, e partecipando al coro di domenica e nelle feste maggiori. Alla morte di Amato nel 630 circa, Romarico assunse la direzione delle due congregazioni, e come Amato fu alla fine venerato come santo (8 dic.)
MARTIROLOGIO ROMANO. Sui monti Vosgi in Neustria, sempre in Francia, sant’Amato, sacerdote e abate, insigne per austerità, digiuni e desiderio di solitudine, che resse con saggezza il monastero di Habend da lui fondato insieme a san Romaríco.
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