Sant' Ambrogio Edoardo Barlow
Nome: Sant' Ambrogio Edoardo Barlow
Titolo: Sacerdote benedettino, martire
Nome di battesimo: Ambrose Barlow
Nascita: 1585, Inghilterra
Morte: 10 settembre 1641, Londra, Inghilterra
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
15 dicembre 1929, Roma, papa Pio XI
Canonizzazione:
25 ottobre 1970, Roma, papa Paolo VI
Edward Barlow nacque a Barlow Hall vicino a Manchester nel 1585, quarto dei quattordici figli di sir Alexander Barlow. Sembra si sia conformato per breve tempo alla Chiesa d'Inghilterra, ma che poi nel 1607 sia ritornato alla Chiesa cattolica romana. Dopo aver studiato al Collegio Inglese di Douai, tornò in Inghilterra, dove trascorse un anno in prigione, sebbene non si conosca la ragione. Al suo rilascio, ritornò in Francia e chiese di entrare nell'abbazia benedettina di S. Gregorio a Douai, dove suo fratello, dom Rudesind, era priore. Ricevette l'abito monacale, con il nome di Ambrogio, e nel 1617 fu ordinato sacerdote, partecipando in seguito alla missione inglese, e recandosi a lavorare nel Lancashire dove era nato.
Per i successivi ventiquattro anni, Ambrogio lavorò nelle vicinanze di Manchester e Liverpool, stabilendo come base Morley hall nella parrocchia di Leigh. Lavorò duramente e discretamente per portare la Messa e i sacramenti ai cattolici di quella zona, molti dei quali scrissero le loro impressioni.
Uno di loro mette in risalto «il suo grande zelo nel convertire le anime e la pietà esemplare della sua vita e della conversazione». Un altro cita in particolare il suo stile di vita semplice: «Sebbene Dio gli abbia concesso (come penso) il salario di custode [riceveva uno stipendio di otto sterline la settimana], scelse piuttosto di andare vivere con un povero e sua moglie, per evitare con ciò [...] di distrarsi dalla solitudine e eludere il pericolo del possesso, e soddisfare i suoi bisogni con le semplici provviste dei poveri».
Un terzo racconto lo descrive con una personalità attraente: «Era così mite, arguto e allegro durante la conversazione che, di tutti gli uomini che ho conosciuto, mi sembra il più adatto a rappresentare lo spirito di Tommaso Moro (22 giu.)».
Nel 1628 Ambrogio portò il viatico a S. Edmondo Arrowsmith (28 ago.), che era rinchiuso in prigione nell'attesa di essere giustiziato. Secondo Challoner, dopo la morte, Edmondo apparve ad Ambrogio in sogno e gli disse: «Ho subito il martirio e ora dovrai farlo tu. Parla poco, perché tenteranno di arrestarti per quello che dirai».
Per quattordici anni, Ambrogio visse attendendo costantemente quel momento; fu catturato e imprigionato in quattro occasioni, ma ogni volta rilasciato. Successivamente, nel marzo del 1641, Carlo I (1625-1649), fortemente spinto dal parlamento, firmò una legge che decretava che tutti i sacerdoti cattolici romani che non avessero lasciato il paese, sarebbero stati arrestati e trattati come traditori e quasi nello stesso momento, Ambrogio fu colpito da un attacco di paralisi parziale.
Sei settimane dopo che Carlo ebbe firmato il decreto, il vicario di Leigh per la Pasqua chiese l'aiuto di Ambrogio e altri a Morlcy Hall. Ambrogio aveva appena finito di celebrare la Messa e stava tenendo una meditazione alla comunità quando fu catturato, po sto su un cavallo con un uomo dietro perché non cadesse, e portato, con una scorta di sessanta uomini, davanti a un giudice che lo fece rinchiudere nel castello di Lancaster, senza processo, per quattro mesi, prima di farlo condurre davanti a un magistrato, al quale Ambrogio confessò di essere un sacerdote.
Quando gli fu chiesto perché non avesse obbedito alla nuova legge, fece notare che in essa si parlava in particolare di gesuiti e di sacerdoti diocesani, ma che egli non apparteneva a nessuno dei due gruppi, e in ogni caso aveva avuto un recente colpo apoplettico e perciò non era in grado di viaggiare. Il magistrato poi gli chiese la sua opinione sulle leggi penali, e Ambrogio replicò che le riteneva ingiuste e barbare. Il magistrato, sorpreso della sua franchezza ma non impressionato, gli offrì la libertà se avesse giurato «di non sedurre più il popolo». «Non sono un seduttore» replicò Ambrogio «ma una guida per il popolo verso la vera e antica religione [...]. Sono deciso a continuare fino all'ultimo per rendere questo buon servizio a queste anime oppresse.»
Il 3 settembre la congregazione dei benedettini inglesi lo scelse come successore di suo fratello Rudesind, come priore cattedrale titolare di Coventry, ma il giorno 8 fu condannato a morte e venerdì 10 settembre portato dal castello su un carretto fino al luogo dell'esecuzione, dove fu impiccato, sventrato e squartato. Il suo cranio è conservato a Wardley Hall nel Lancashire, ora residenza episcopale della diocesi di Salford; la sua mano sinistra si trova a Stanbrook Abbey, vicino a Worcester. S. Ambrogio Barlow è uno dei Quaranta Martiri d'Inghilterra e Galles, commemorati collettivamente il 25 ottobre.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Londra in Inghilterra, sant’Ambrogio Edoardo Barlow, sacerdote dell’Ordine di San Benedetto e martire, che per ventiquattro anni consolidò nella fede e nella pietà i cattolici nella regione di Lancaster e, arrestato mentre predicava nel giorno della Pasqua del Signore, dopo la prigione, fu condannato a morte sotto il re Carlo I perché sacerdote e impiccato a Tyburn.
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