Sant' Andrea Avellino
Nome: Sant' Andrea Avellino
Titolo: Sacerdote
Nome di battesimo: Lancellotto Avellino
Nascita: 1521, Castronuovo, Lucania
Morte: 10 novembre 1608, Napoli
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
14 ottobre 1624, Roma, papa Urbano VIII
Canonizzazione:
22 maggio 1712, Roma, papa Clemente XI
S. Andrea Avellino nacque a Castronuovo in Lucania l'anno 1521. Costretto fin dalla più tenera età ad abitare lontano dalla casa paterna per ragione di studi, fu in ogni cosa il modello ai suoi condiscepoli. Mirabili erano i suoi progressi nella dottrina e nella santità, che sapeva unire tra loro in bell'armonia, tenendo sempre presente alla sua mente la massima: il principio della sapienza è il timor di Dio. Ebbe anche a lottare per conservare il giglio della purezza, ma con l'aiuto di Dio passò in mezzo ai più gravi pericoli senza offuscare il candore dell'anima sua.
Intraprese gli studi ecclesiastici, all'età conveniente; ricevette l'Ordinazione Sacerdotale, e recatosi a Napoli per studiare giurisprudenza, conseguì in breve la laurea di avvocato. Gli accadde che un giorno, mentre stava risolvendo una questione, si lasciasse inavvertitamente sfuggire una bugia; fu tanto l'orrore che ne concepì che decise di lasciar per sempre l'avvocatura e dedicarsi unicamente al ministero ecclesiastico.
L'Arcivescovo di Napoli gli affidò allora la cura di alcuni monasteri di religiose ed egli siadoperò con tanto zelo a estirpare gli abusi e ad allontanare le persone senza vocazione, che incorse nell'odio di alcuni malvagi i quali lo perseguitarono fino ad attentare più volte alla sua vita.
Non bastando alla sua pietà la vita ecclesiastica, anelava di consacrarsi tutto a Dio nello stato religioso e risolvette di entrare nell'ordine dei Teatini, di recente fondato. Fu accettato e vi entrò il 14 agosto 1556.
Era esattissimo nell'osservanza delle regole: dopo appena quattro anni dal suo ingresso in religione fu stimato capace di assumere la delicatissima carica di maestro dei novizi, che disimpegnò per dieci anni con singolare prudenza e grande vantaggio dell'ordine.
Desideroso di giungere al più alto grado di perfezione, aggiunse ai tre voti religiosi altri due voti particolari: di progredire tutti i giorni un po' nella via della perfezione cristiana e di rinnegare sempre in tutto la propria volontà: voti che osservò con eroismo fino alla morte.
Il suo zelo rifulgeva specialmente nel confessionale e nella predicazione, da cui ottenne abbondanti frutti.
Ardente fu la sua carità verso il prossimo che il Signore volle premiare anche con miracoli. Si narra che assalito a tradimento e gravemente ferito, perdonasse di cuore al suo, aggressore e che energicamente si interponesse onde non venisse punito.
Nutri in tutta la sua vita una tenerissima devozione verso la SS. Vergine, ricevendone in cambio visibile protezione.
Visse in religione oltre cinquant'anni ed il Signore volle premiar anche in questa vita la fedeltà del suo servo, concedendogli il dono della profezia, la conoscenza dei segreti dei cuori e delle cose occulte, e facendogli godere più volte il colloquio degli Angeli.
La mattina del 10 novembre 1608, a Napoli, incominciando la S. Messa, alle parole: Introibo ad altare Dei, cadde colpito da apoplessia e la sua bell'anima se ne volò al cielo.
PRATICA. - Da S. Andrea Avellino impariamo la perseveranza nel bene e a non mentire mai.
PREGHIERA. - O Dio, che per il voto eroico di progredire ogni giorno nella virtù, hai disposto nel cuore del tuo beato confessore Andrea ascensioni ammirabili verso di te, concedici per la sua intercessione di divenire partecipi della medesima sua grazia, così che seguendo quello che è più perfetto, giungiamo felicemente al fastigio della tua gloria.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Napoli, sant’Andrea Avellino, sacerdote della Congregazione dei Chierici regolari, che, insigne per la sua santità di vita e la sollecitudine per la salvezza del prossimo, si impegnò in un arduo voto di perfezionamento quotidiano nelle virtù e, ricco di meriti, morì santamente ai piedi dell’altare.
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