Sant' Apollonio di Roma
Nome: Sant' Apollonio di Roma
Titolo: Filosofo e martire
Morte: 21 aprile 185, Roma
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Apollonio nacque probabilmente in Grecia o in Asia Minore. Narrano di lui, e di come giunse al martirio, sia Eusebio, nella sua Storia Ecclesiastica, che S. Girolamo (30 set.), nel suo Gli uomini illustri. Secondo S. Girolamo era un senatore romano e, sebbene risulti strano che Eusebio non faccia menzione di ciò, la notizia ben si integra con quant'altro si sa di lui. Apollonio fu denunciato come cristiano dal suo servo e interrogato dal prefetto e da un tribunale; gli fu quindi ordinato di difendersi davanti al senato. Fu ascoltato con grande rispetto, forse grazie alla sua fama di uomo colto, ma più probabilmente perché era egli stesso un senatore. Durante la sua difesa attaccò il paganesimo e dichiarò spregevoli i suoi idoli: «Io adoro e servo solo il Dio che vive nei cieli, non idoli creati dalle mani dell'uomo. Quindi non adorerò l'oro e l'argento, o il bronzo, o il ferro, o gli dèi immaginari scolpiti nel legno e nella pietra, dei che non vedono né sentono, perché sono opera di artigiani, orefici e tornitori, prodotto di mano d'uomo, che non si muoveranno mai da soli
Ragionando in tal modo Apollonio usava le tattiche dei primi apologeti, i quali raramente discutevano di argomenti teologici, ma provavano piuttosto a mostrare la superiorità morale del cristianesimo rispetto al paganesimo. La sua dichiarazione ci dà un'immagine affascinante della fede e della morale dei primi cristiani. Da S. Girolamo si evince l'impressione di un documento scritto letto di fronte al senato, ma più probabilmente Apollonio tenne un discorso a braccio, per quanto elaborato. Vi sono due resoconti del processo e della passio, uno greco e l'altro armeno (quest'ultimo scoperto solo nel 1874) che coincidono riguardo alle attenzioni avute dal giudice e dai senatori verso Apollonio, ma differiscono sui particolari dell'interrogatorio e dell'esecuzione.
Secondo il testo greco egli morì dopo torture e crudeli e prolungate, mentre secondo il testo armeno fu decapitato, e ciò è sicuramente più in linea col tono del resto della vicenda. Non si hanno testimonianze riguardanti un culto antico, mentre nel Medio Evo il santo veniva confuso con il S. Apollonio che morì con S. Filemone (8 mar.) e con l'Apollo menzionato assieme a S. Paolo (cfr. At 18, 24 e 1 Cor 3, 4). A causa di tale confusione la sua commemorazione fu mantenuta il 18 aprile, sebbene la data della sua morte possa essere fissata con accuratezza il 21 aprile. La sua apologia del cristianesimo è tra le più incisive del periodo e i suoi Atti sono piacevolmente scevri dai tipici stereotipi.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma, commemorazione di sant’Apollonio filosofo, martire, che sotto l’imperatore Commodo, davanti al governatore Perennio e al Senato con una raffinata orazione difese la causa della fede cristiana, confermandola poi, dopo la condanna a morte, con la testimonianza del suo sangue.
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