Sant' Atanasio di Napoli
Nome: Sant' Atanasio di Napoli
Titolo: Vescovo
Nascita: 830 circa, Napoli
Morte: 15 luglio 872, Napoli
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Atanasio era il figlio di Sergio I, duca di Napoli, e fu eletto vescovo della città nell'849, non ancora ventenne, elezione che fu accolta con entusiasmo dal clero, dal popolo e dai nobili, tanto era stimato per le sue virtù. Consacrato a Roma da papa Leone IV, da vescovo continuò a condurre una vita austera e di preghiera, dedicandosi in particolare a fornire al clero un'istruzione appropriata. Introdusse l'usanza romana di far cantare la Messa nella cattedrale ogni giorno da alcuni suoi sacerdoti, e s'occupò di scegliere il personale per la manutenzione di chiese e cappelle in tutta la diocesi. Altre attività ecclesiastiche inclusero il ripristino della disciplina religiosa del convento di S. Salvatore, e la fondazione di un nuovo monastero adiacente alla basilica di S. Gennaro fuori le mura cittadine, la decorazione della cattedrale, l'istituzione di un ospizio per pellegrini, e un progetto per riscattare i cristiani che erano stati catturati dai saraceni. Partecipò inoltre al concilio del Laterano dell'863.
Atanasio fu anche profondamente coinvolto nelle questioni politiche; frequentò la corte dell'imperatore Ludovico II, che stava conducendo una campagna contro i saraceni nell'Italia meridionale, e diventò un esperto consigliere dell'imperatore, ma le buone relazioni che aveva con i duchi di Napoli si deteriorarono, quando suo nipote, Sergio II, divenuto duca, si rivelò «tiranno ambizioso e discutibile, che conduceva una vita privata senza scrupoli come la sua politica pubblica» (B.T.A.). Atanasio lo attaccò apertamente per il suo stile di vita, per la simonia, e per il suo furto sistematico dei tesori della Chiesa. Sergio replicò imprigionando il vescovo a Sorrento, continuando a tormentarlo anche dopo che il popolo lo costrinse a rilasciarlo.
Nell'871, per evitare ulteriori problemi, Atanasio lasciò Napoli e andò a vivere in un monastero su un'isola vicina. Sergio tentò di persuaderlo a rinunciare al suo incarico e diventare monaco, e, al suo rifiuto, inviò delle truppe ad arrestarlo. Intervenne l'imperatore, e ad Atanasio fu garantita la protezione del duca di Amalfi. Sergio saccheggiò il palazzo vescovile a Napoli, usando la violenza contro i sostenitori del vescovo, e fu scomunicato da papa Adriano II. Ludovico decise di riportare Atanasio a Napoli con la forza, ma il vescovo, che soffriva da tempo, morì prima che ciò potesse accadere, il 15 luglio 872, a Veroli, vicino a Montecassino. Si sviluppò un culto fiorente, e Atanasio è ancora considerato come uno dei vescovi più importanti di Napoli, che ripristinò la vita religiosa e civile della città dopo la distruzione e la rovina causata dalle incursioni saracene, e che difese i diritti della Chiesa contro il controllo politico. Nell'877 i suoi resti furono solennemente traslati nella basilica di S. Gennaro; nel XIII secolo furono di nuovo trasferite nella cattedrale di Napoli, e collocate sotto l'altare nella cappella del S. Salvatore; il suo capo è conservato in un reliquiario nella tesoreria della cattedrale.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Napoli, sant’Atanasio, vescovo, che, dopo aver sofferto molto da parte del suo empio nipote Sergio, fu scacciato dalla sua sede e passò al cielo a Veroli tra i monti Ernici nel Lazio afflitto dalle tribolazioni.
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