Sant' Ennodio di Pavia
Nome: Sant' Ennodio di Pavia
Titolo: Vescovo
Nome di battesimo: Magno Felice Ennodio
Nascita: 473 circa, Arles, Francia
Morte: 17 luglio 521, Pavia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Magno Felice Ennodio, nato ad Arles nel 473 circa, e cresciuto a Pavia (o forse a Milano), si sposò, ma poi decise di entrare nella Chiesa, perciò fu ordinato diacono, mentre la moglie, giovane e ricca, diventò monaca. Insegnò retorica a Milano per un certo periodo, prima di diventare vescovo di Pavia nel 514. Era già stato coinvolto nella controversia contro l'antipapa Lorenzo, scrivendo una difesa di papa S. Simmaco (498-514; 1.9 lug.), e fu un fermo sostenitore dei diritti del papato, criticando per iscritto coloro che avevano sfidato il sinodo del papa del 502. Sostenne che per sua natura l'ufficio papale era esente da qualsiasi controllo da parte dell'autorità temporale: «Dio ha certamente stabilito che gli uomini risolvessero le questioni terrene, ma si è riservato il diritto di giudicare il pontefice della sede suprema». Insieme a Dioscoro di Alessandria, Ennodio ebbe un ruolo cruciale nel risolvere le amare dispute successive al sinodo, che durarono fino al 506, persuadendo re Teodorico a confermare le risoluzioni del sinodo in favore di Simmaco.
Papa S. Ormisda (514-523; 6 ago.) mandò Ennodio in due missioni presso il patriarca di Costantinopoli per tentare di riconciliare le due Chiese, ma senza ottenere risultati. Come vescovo di Pavia divenne famoso per la sua opera di conversione dei peccatori, di aiuto ai poveri, e per la costruzione e decorazione di chiese. Oggi, a ogni modo, è principalmente ricordato come scrittore: la sua produzione letteraria fu ricca e includeva un resoconto delle sue esperienze religiose (il suo cosiddetto Eucharisticon, o Ringraziamento), un lungo discorso in lode di re Teodorico, la Vita di S. Antonio di Lérins (28 dic.) e di S. Epifanio da Pavia (21 gen.), diversi discorsi su vari argomenti, alcuni inni (inclusi due per l'accensione del cero pasquale), e molte poesie, lettere, epigrammi ed epitaffi. Lo stile è spesso ridondante e faticoso, a volte incomprensibile, ma le sue opere sono particolarmente preziose per la luce marginale che gettano sugli eventi e sulla cultura del suo tempo, e «il suo lavoro riflette un tentativo di combinare una cultura fondamentalmente pagana con la professione del credo cristiano» (O.D.C.C.). Mori nel 521, e il suo epitaffio è conservato nella chiesa di S. Michele a Pavia. Le fonti primitive di solito non lo definiscono "santo", anche se è citato nel Martirologio Romano alla data odierna.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Pavia, sant’Ennodio, vescovo, che nei suoi inni esaltò la memoria e le chiese dei santi e fu generoso dispensatore di beni.
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