Sant' Eutimio
Nome: Sant' Eutimio
Titolo: Abate
Nascita: 378 circa, Melitene, Armenia
Morte: 20 gennaio 473, Sahel, Palestina
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Tutto ciò che si sa sulla vita di Eutimio proviene da una biografia, scritta da Cirillo di Scitopoli, monaco e agiografo greco del VI secolo, autore delle Vite di sette abati palestinesi. TI suo racconto, pur essendo eccezionale per quantità di particolari, non distingue molto la storia dalla tradizione.
Eutimio nacque a Melitene (suo padre era un ricco mercante di quella città) e ricevette l'educazione religiosa sotto la guida del vescovo della città, che poi lo ordinò presbitero e lo incaricò della supervisione dei monasteri della zona. Come altri importanti personaggi dell'epoca, anch'egli cercava una vita solitaria e si ritirò nella laura di Faran, a circa sei chilometri da Gerusalemme, dove viveva — come riferirono altri eremiti — intrecciando cesti di giunco. Cinque anni dopo si spostò a Gerico, in una grotta isolata. Attorno a questa grotta vennero presto a stabilirsi alcuni discepoli, che crearono una comunità semi-monastica; essi però si dimostrarono troppo ingombranti per lui, che si trasferì in un eremo ancora più isolato, delegando la cura quotidiana della comunità al suo discepolo Teoctisto, mentre egli riceveva il sabato e la domenica solo chi aveva bisogno di consigli spirituali. Eutimio, pur praticando un duro regime di preghiera e di lavoro manuale, scoraggiava ogni forma spettacolare di ascetismo, poiché essa conduceva all'autostima.
La fama sempre crescente dei suoi miracoli e delle sue guarigioni operò molte conversioni nella popolazione araba che cercava i suoi consigli spirituali; per consentirgli di affrontare queste grandi folle il patriarca Giovenale di Gerusalemme lo nominò allora vescovo; con questa carica poté partecipare anche al concilio di Efeso del 431. Trascorse comunque la maggior parte del suo tempo in assoluta solitudine, occupandosi dei suoi monaci tramite delegati. S. Simeone lo Stilita gli mandò l'imperatrice Eudossia, vedova di Teodosio II; Eutimio le consigliò di abbandonare la dottrina monofisita dell'archimandrita Eutichc, condannata dal concilio di Calcedonia (451) e le disse che se avesse voluto evitare le disgrazie che si stavano abbattendo sulla sua famiglia avrebbe dovuto ritornare all'ortodossia. Eudossia seguì il suo consiglio e si convertì insieme a molti suoi seguaci; in seguito cercò di donare denaro alla lauro di Eutimio, ma questi la scoraggiò e le disse di prepararsi alla morte. L'imperatrice tornò allora a Gerusalemme, dove poco dopo morì.
L'abate morì il 20 gennaio 473, a novantacinque anni, dopo aver vissuto sessantotto anni nel deserto, il che forse costituisce anche un ennesimo esempio dei benefici derivanti da una dieta frugale e da un clima secco. Alla sua intercessione furono attribuiti molti miracoli, a molti dei quali Cirillo stesso disse di aver assistito. Eutimio è nominato nella preparazione della Messa bizantina.
MARTIROLOGIO ROMANO. In Palestina, sant’Eutimio, abate: di origine armena e consacrato a Dio fin dall’infanzia, giunse a Gerusalemme e, trascorsi molti anni in solitudine, fu fino alla morte saldo e solerte nell’umiltà e nella carità, insigne nell’osservanza della disciplina.
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