Sant' Ulrico di Augusta

Sant' Ulrico di Augusta
Nome: Sant' Ulrico di Augusta
Titolo: Vescovo
Nascita: 890 circa, Germania
Morte: 4 luglio 973, Augsburg, Germania
Ricorrenza: 4 luglio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Protettore:
dalla rabbia
Canonizzazione:
31 gennaio 0993, Roma, papa Giovanni XV


Ulrico nacque nell'R90 nella famiglia dei conti di Dillingen ad Augusta in Baviera e ricevette la sua educazione ecclesiastica nel famoso monastero svizzero di S. Gallo.

Divenne amico di S. Viborada (2 mag.), che viveva in eremitaggio vicino al monastero e che sembra abbia predetto che il suo giovane amico sarebbe diventato vescovo. Dopo aver terminato gli studi, Ulrico ritornò ad Augusta, dove suo zio, S. Adalberone, (venerato localmente il 6 ott.), era vescovo.

Visse per qualche tempo in casa sua finché non fu ordinato sacerdote. Adalberone morì nel 909, e nel 923 Ulrico stesso diventò vescovo di Augusta, con l'appoggio di suo nonno materno, il duca di Svcvia.

I magiari invasero la zona nel 926, uccidendo Viborada, saccheggiando Augusta, e bruciando la cattedrale. Ulrico si dedicò a ristabilire l'ordine e a ricostruire la fiducia e la prosperità del suo popolo; era un abile amministratore e un pastore devoto ed effettuava una visita alla sua diocesi ogni anno.

Fondò il monastero di S. Stefano nel 968 e fece restaurare quello di S. Afra, insieme a diverse chiese parrocchiali. Questa vita pastorale attiva era ancor più notevole dato il suo coinvolgimento nella politica come uno dei consiglieri più vicini all'imperatore. Ottone I il Grande sconfisse i magiari nel 955 e attribuì la vittoria in gran parte a Ulrico, che aveva difeso Augusta con successo, costruendo un muro di protezione attorno alla città e organizzandone la difesa militare. Durante la sua attività di vescovo, Ulrico fu un acceso sostenitore di Ottone e della sua politica imperiale.

La sua vita pubblica piena di impegni si basava su una vita interiore di preghiera e austerità e un regime quasi monastico nelle questioni episcopali. A testimonianza della sua dedizione ai precetti del Vangelo, si narrano le sue visite quotidiane all'ospedale di Augusta in cui lavava i piedi di dodici poveri e distribuiva elemosine. Verso la fine della sua vita, desiderò ritirarsi in un monastero, e così nel 972 rassegnò le dimissioni dalla sua sede e nominò suo nipote Adalberone al suo posto. Fu criticato per quest'atto di nepotismo e chiamato a comparire in un sinodo a Ingelheim per dare delle spiegazioni in merito, ma Adalberone morì prima che potesse assumere l'incarico.

Ulrico morì nel 973, e nacque subito un culto locale. Si sosteneva che avvenissero miracoli sulla sua tomba e, per richiesta del suo successore vescovo di Augusta, fu canonizzato da papa Giovanni XV nel 993, in un sinodo che si tenne in Laterano, prima canonizzazione da parte di un papa di cui si abbia notizia. I motivi sottesi a una canonizzazione così rapida erano di vario genere, e il pontefice stava agendo almeno in parte per far piacere all'imperatore di Germania, ma non ci sono dubbi sulla santità di Ulrico e sulla sua attività esemplare di vescovo. Ulrico è uno dei due patroni principali di Augusta ed è anche patrono di un certo numero di altre città tedesche.

La sua tomba nella basilica dei SS. Ulrico e Afra ad Augusta è ancora un luogo di pellegrinaggio.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Augsburg nella Baviera, in Germania, sant’Ulderico, vescovo, che fu insigne per il mirabile spirito di penitenza, la generosità e la vigilanza e morì nonagenario dopo cinquant’anni di episcopato.

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