Santa Maddalena Sofia Barat
Nome: Santa Maddalena Sofia Barat
Titolo: Vergine
Morte: 25 maggio 1865, Parigi, Francia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
24 maggio 1908, Roma, papa Pio X
Canonizzazione:
24 maggio 1925, Roma, papa Pio XI
Maddalena può essere presa come straordinario esempio della vi talità della Chiesa di Francia nel periodo successivo alla Rivoluzione. La sua lunga vita e la fondazione di oltre cento case della congregazione delle suore della Società del Sacro Cuore di Gesù, tra cui alcune negli Stati Uniti e in Inghilterra, furono straordinarie rispetto a qualsiasi tempo. Eppure ciò si costituì a partire da un'educazione che oggi giudicheremmo repressiva, dovuta particolarmente al fratello di lei, Luigi.
Maddalena era nata a Joigny (Monne), a nord di Auxerre in Borgogna, dove il padre possedeva una piccola vigna e lavorava come fabbricante di botti. Luigi, più vecchio di undici anni, fu il suo padrino di battesimo; dieci anni dopo, ormai diacono, ritenne suo dovere istruirla come venivano istruiti i seminaristi: latino, greco, storia, fisica, matematica, senza alcuna interruzione e svago. Volle inoltre reprimere la sua sensibilità, rimproverando e punendo invece d'incoraggiare.
Nonostante ciò, o forse a causa di questo trattamento, ella sviluppò un grande amore per l'erudizione e una solida formazione. Durante la persecuzione del 1793, il periodo del Terrore, Luigi fu imprigio¬nato a Parigi. Tornato a casa già prete, riprese l’educazione della so¬rella: dall’età di quindici anni le sue principali materie di studio fu¬rono la Bibbia, i Padri e la teologia, cui si aggiungevano le penitenze e la disciplina spirituale. Si narra che ella accettasse tutto ciò con «gioiosa rassegnazione». Nel frattempo, con la soppressione delle scuole cristiane operata dalla Involuzione, molti si chiedevano come si sarebbe fatto fronte all’educazione dei giovani. Giuseppe Varin, che lavorava alla ripresa dei gesuiti, s’interessò molto al problema dell’educazione delle fanciulle, c si risolse a ritenere che Maddalena non fosse adatta alla vita di conversa carmelitana cui aspirava ma che dovesse piuttosto entrare a far parte del suo progetto.
Anche questa volta Maddalena sembrò accettare quanto le veniva proposto. Nel 1800, insieme a tre compagne, intraprendeva la vita religiosa e, nel 1801, veniva inviata a insegnare in una scuola di Amiens, che sarebbe diventata il primo convento della nuova congregazione. Fu subito aperta una nuova scuola, per poveri. Le postulanti andavano e venivano, ma a un certo momento anche la prima superiora si trasferì altrove. Maddalena venne quindi nominata al suo posto all’età di ventitré anni, incarico che, certo imprevedibilmente, avrebbe ricoperto per sessantatré anni. Nel 1804 ri¬levò un convento abbandonato a Grenoble, accogliendo anche alcune componenti di una comunità della Visitazione (fondata da S. Francesco di Sales, t 1622, 24 gen.); tra costoro c’era Filippina Duchesne (18 nov.), che avrebbe diffuso la congregazione negli Stati Uniti d’America. Dopo Grenoble, Maddalena si recò a Poitiers, dove le fu offerta un’abbazia dei “fogliatiti” (cistercensi ri¬formati), nella quale collocò il noviziato.
Come molti altri fondatori e fondatrici, Maddalena dovette affrontare contrasti con la sua congregazione: durante una delle sue assenze, una superiora locale, sostenuta e incoraggiata dal cappellano, cercò di alterare in modo determinante le costituzioni, senza consultarsi con la fondatrice e mirando in definitiva a sbarazzarsi di lei; la frattura durò parecchi anni, ma nel 1815 l’opposizione si placò e a ciò seguì un periodo di espansione e di consolidamento. Tutte le superiori locali furono convocate a Parigi nella casa ma¬dre per redigere un programma di studio per le scuole: si redasse¬ro e si approvarono i principi generali, ma si lasciò aperta la possibilità per nuovi adattamenti e sviluppi in vista di una migliore adesione ai bisogni sempre mutevoli dei tempi.
Questi collegi erano così altamente stimati a Parigi che si fece sempre più forte la richiesta della loro diffusione. Parallelamente al consolidamento dei collegi a pagamento si ebbe anche lo sviluppo di scuole per i poveri; senza dubbio una parte dei profitti dei primi era destinata ad aiutare le seconde. La congregazione del Sacro Cuore di Maddalena rispose alla necessità, propria di quel tempo, di un corpo insegnante forte, ben formato, impegnato, nuovo e non collegato a nessun ordine operante durante l'ancien régime.
La vita di Maddalena a questo punto fu occupata quasi interamente da viaggi, su e giù per la Francia, tre volte a Roma, una almeno in Svizzera, Inghilterra e Austria. Lei stessa diceva di essere sempre per strada, spesso a scrivere lettere e instancabilmente occupata con l'amministrazione e l'accoglienza di visitatori. Scriveva ad una delle sue suore che «il troppo lavoro è un pericolo per un'anima incompleta, ma per chi ama Nostro Signore esso è un abbondante raccolto». Le sue suore si sono sempre contraddistinte per l'impegno profuso verso i bambini loro affidati; non poche tra esse hanno imitato la loro fondatrice anche nel conseguimento di un impressionante grado di preparazione intellettuale (pur senza passare per i metodi utilizzati con Maddalena dal fratello, che comunque produssero frutti singolarmente fecondi).
Nel 1826 la Società del Sacro Cuore ricevette formale approvazione dal papa. Tredici anni dopo si registrarono nuovamente posizioni differenti circa le costituzioni, che vennero tuttavia superate grazie alla garbata imparzialità e alla paziente perseveranza della fondatrice. Nel 1864 espresse il desiderio di dimettersi, e le fu affiancata una vicaria. L'anno successivo fu colpita da paralisi e morì nella festa dell'Ascensione. Fu canonizzata nel 1925. Il suo corpo riposa a Jette (Belgio).
MARTIROLOGIO ROMANO. A Parigi in Francia, santa Maddalena Sofia Barat, vergine, che fondò la Società del Sacro Cuore di Gesù e si adoperò molto per la formazione cristiana delle giovani.
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