Santa Maria di Sant'Ignazio
Nome: Santa Maria di Sant'Ignazio
Titolo: Religiosa
Nome di battesimo: Claudina Thevenet
Morte: 3 marzo 1837, Lione, Francia
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
4 ottobre 1981, Roma, papa Giovanni Paolo II
Canonizzazione:
21 marzo 1993, Roma, papa Giovanni Paolo II
Nata a Lione il 30 marzo 1774, secondogenita di Filiberto e Maria Antonietta Guyot, Claudina ricevette la propria istruzione nell'abbazia di Saint-Pierre-les-Nonnais fino all'età di quindici anni, quando scoppiò la Rivoluzione francese.
La città di Lione patì in maniera eccezionale gli anni del Terrore (così si chiama il periodo che va dal 1793 al 1794), in cui vennero compiute diverse stragi di massa.
Una mattina del gennaio 1794 Claudina, allora diciannovenne, visse la terribile esperienza di vedere due dei propri fratelli, Luigi Antonio e Francesco Maria, condotti via insieme a un gruppo di persone destinate all'esecuzione.
Incontrando lo sguardo della sorella, le raccomandarono di perdonare i loro giustizieri, come essi stessi avevano già fatto. Furono queste le loro ultime parole.
La santa riuscì a trovare in sé la forza di perdonare, anche se l'evento, probabilmente determinante per la sua futura vocazione, le lasciò conseguenze fisiche incancellabili, come un tremolio della testa e difficoltà respiratorie.
Claudina cominciò a inserirsi nelle attività caritative della parrocchia, dapprima da sola, quindi in compagnia di altre giovani guidate dal suo esempio.
Il parroco, Andrea Coindre, riconoscendo le straordinarie doti di Claudina, sostenne e guidò il gruppo.
Nel 1816 Claudina si adoperò per costituire, insieme alle sue collaboratrici della parrocchia, la Pia Unione del Sacro Cuore di Gesù; due anni dopo, lasciata la famiglia, fondò la congregazione dei SS. Cuori di Gesù e Maria, con l'intento di portare in una società dilaniata dalla rivoluzione il messaggio del perdono divino attraverso l'educazione delle ragazze, particolarmente di quelle più povere, ridotte spesso in condizioni disperate.
Furono quindi aperti due istituti a Fourvière a Lione, uno per l'istruzione delle ragazze di buona famiglia, l'altro per accogliere orfane e bambine di strada, a cui veniva insegnato il mestiere delle filandaie: ciò avrebbe loro permesso di trovare impiego nella lavorazione della seta, di cui Lione era un centro importante.
Nel 1835 fu avanzata l'idea di unire la congregazione della santa con la Società del Sacro Cuore fondata circa trent'anni prima da S. Maddalena Sofia Barat (25 mag.).
Claudina respinse però la proposta e la battaglia condotta per salvaguardare l'indipendenza della propria congregazione la esaurì. Da allora la sua salute peggiorò progressivamente fino al giorno della morte, avvenuta il 3 febbraio 1837.
La sua fondazione continuò a progredire e oggi quasi duemila suore portano avanti il suo ideale di un'educazione segnata da un forte spirito materno, preparando le giovani donne al matrimonio e alla maternità, ma anche offrendo una competente conoscenza tecnica e professionale che permetta loro di inserirsi più agevolmente nel difficile mondo del lavoro.
Qualunque sia la strada scelta, alla base devono esservi forti principi cristiani: «Non vi è peggiore disgrazia — diceva — che vivere e morire senza conoscere Dio».
La sua causa fu introdotta ufficialmente nel 1973; beatificata da papa Giovanni Paolo II il 4 ottobre 1981, fu poi da lui canonizzata il 21 marzo 1993.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Lione in Francia, santa Maria di Sant’Ignazio (Claudina) Thévenet, vergine, che mossa da carità e da forza d’animo fondò la Congregazione delle Suore dei Sacri Cuori di Gesù e Maria per la formazione cristiana delle giovani, soprattutto povere.
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