Novena ai SS. Cipriano e Cornelio
periodo:
dal 7 al 15 settembre
I. Per quella umiltà profondissima per cui, sobben distintissimi per ognì genere di virtù, vi riputaste sempre immeritevoli di ogni distinzione fra gli uomini anche allora che i più saggi ed i più pii vollero, a forza elevarvi allo prime dignità della Chiesa nei tempi in cui richiedevasi una virtù non comune per rettamente disimpegnare i pastorali doveri; ottenete a noi tutti, o gloriosissimi martiri Cornelio o Cipriano, che a vostra imitazione abbiamo noi pure un’idea sempre bassissima di noi medesimi, onde meritarci da Dio quelle speciali benedizioni che fan degli uomini di cuore i campioni i più gloriosi della verità e della giustizia.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
II. Per quella fedeltà inalterabile con cui corrispondeste mai sempre ai vostri gravissimi impegni, l'uno del Romano Pontificato e l’altro del primato di tutta l’Africa, quindi dei vostri talenti non vi serviste che per sempre più glorificare in tutti i suoi unti la fede minacciata dalla perfidia degli scismatici o degli eretici, mentre con l'esempio d ogni Virtù animavate tutti i veri fedeli a sempre avanzarsi nell’esercizio dell’evangelica perfezione,e con la carità la più generosa rasciugavate le lacrime di tutti quanti gli afflitti, ottenete a noi tutti, gloriosissimi martiri Cornelio e Cipriano, che a vostra imitazione siamo sempre costanti così nel compiere con esattezza tutti i doveri del nostro stato come nell’impiegare tutte quante le nostre forze per procurare nel miglior modo la glorificazione di Dio, o la edificazione del prossimo, dacchè in questo consiste la perfezione di quella legge santissima che abbiano la gloria di professare.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
III. Per quella generosità veramente singolare con oni noi momenti i più critici per la fede, incoragiaste tutti i credenti ad affrontare tutti i supplizi minacciati dagli empi persecutori Decio, Gallo e Valeriano, anzichè tradire menomamente la fedeltà giurata al Vangelo, e dopo avere assistiti in tutti i loro bisogni i perseguitati discepoli di Gesù Cristo, emulaste la loro costanza col versare alla loro presenza il vostro sangue nel più glorioso martirio, l’uno in Roma, l’altro in Cartagine; impetrate a noi tutti, o gloriosissimi martiri Cornelio e Cipriano, che a vostra imitazione siam sempre pronti a tollerare con santa rassegnazione qualunque più affliggente disavventura, ed a soffrir quando occorra anche la morto piuttosto che mancare una sola volta ai tanti obblighi da noi assunti nel momento del nostro Battesimo, onde, dopo aver fedelmente imitate le vostre virtù sulla terra, veniamo con voi a partecipare a quella corona di gloria, che già da tanti secoli voi godete e godreto per sempre nel cielo.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.