Santi Dieci Martiri di Creta
Nome: Santi Dieci Martiri di Creta
Titolo: Cristiani
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Teodolo, Saturnino, Euporo, Gelasio, Euniciano, Zotico, Cleomene, Agatopo, Basilide ed Evaristo: questi santi subirono la persecuzione che seguì l'editto anticristiano di Decio. Vi sono due tipi di prove: una passio greca molto antica e una tradizione locale della regione di Gortina, capitale di Creta.
Il villaggio in cui morirono è ancora chiamato Hagioi Deka ("Dieci Santi") e si può ancora osservare un frammento di lapide, con dieci piccoli avvallamenti che segnano il punto in cui ricevettero i colpi mortali.
Questo sito può essere stato solo un'attrazione per i pellegrini e i turisti, ma il nome antico del paese è una prova.
Secondo la tradizione, questi dieci uomini, uniti dalla fede in Cristo, furono arrestati, trascinati fino alla prigione, picchiati, lapidati e alla fine condotti al cospetto del governatore di Gortina, che ordinò loro di compiere un sacrificio a Giove, giacché era il giorno della sua festa.
Al loro rifiuto, furono torturati ancora, e quando la folla li spinse a salvarsi obbedendo al comando di compiere il sacrificio, risposero: «Siamo cristiani c piuttosto moriremmo mille volte».
Il governatore li condannò a essere trafitti con un colpo di spada, così i martiri si avviarono al luogo dell'esecuzione pregando Dio di avere pietà di loro e di tutto il genere umano, e di liberare inoltre i loro concittadini dalla cecità dell'idolatria. Le reliquie furono in seguito portate a Roma.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Górtina nell’isola di Creta, santi dieci martiri, Teodúlo, Saturnino, Eupóro, Gelasio, Euniciano, Zótico, Ponzio, Agatópo, Basílide ed Evaristo, che, durante la persecuzione dell’imperatore Decio, per essersi rifiutati pubblicamente di obbedire all’ordine di offrire sacrifici nel giorno della dedicazione del Tempio della Fortuna patirono i supplizi e morirono, infine, decapitati.
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